Rifiutate l’attualità musicale

(di Tiziano Rapanà) Conservatorismo? Siete fuori strada, tanto per cambiare. Non potrei mai aderire ad una corrente di pensiero, detesto il luogo comune e soprattutto il logos laico che è più arrogante di un dio. La propensione al futuro è intatta e figuriamoci alla mia età. Le cose del mondo si mostrano al massimo del proprio deterioramento, ossia irrilevanti. Nemmeno il decadimento è più rovinoso come una volta. Per il resto, non c’è spazio per il verso nel metaverso. Di parole scritte non ne vedo né sento il suono. Eppoi questa musica da intrattenimento collegiale non porta da nessuna parte. Beati voi che vi accontentate. Accomiatate il presente, per farvene uno vostro (mattoncino per mattoncino). Mettiamo – e non mettete, la filippica non me la consento – al bando la musica e il cinema e la televisione e la radio e il computer e la narrativa spacciata per letteratura. Riscopriamo i classici. Uno su tutti, nessuno. Nel senso che io devo predisporvi al mio ascoltato. Fatevene uno vostro. Rifiutate l’elenco ragionato o sragionato (tipico delle scelte random delle piattaforme a pagamento, che si mostrano magnanime nella loro versione gratuita). Fela Kuti? Va benissimo. Tony Joe White? Ottimo. Non devo dirvi io come muovervi. Disponetevi all’abbandono. Rifiutate ogni mediazione possibile, tutto deve diventare intollerabile. Non fatevi rifilare la mediocrità, in ogni sua mascheratura. Abbandonatevi al classico. Non vi auguro un buon ascolto, semmai un ascolto serio e dunque non precipitatevi più ad assecondare la curiosità rispetto alle mode che corrono (e poi ogni maratona ha sempre un nastrino finale a sancirne una chiusura).

tiziano.rp@gmail.com

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