Netflix, il 20 marzo arriva “Ultras”

Un 50enne in cerca di identità, perché da leader di un gruppo violento di tifosi, per un daspo che lo tiene lontano dagli stadi, vede minacciata la sua ‘autorità’ da giovani rampanti. Un ragazzo che nel gruppo e nel 50enne ha trovato il suo spazio e la sua guida dopo la morte del fratello. La violenza, ma anche i codici, la ‘religione’ del calcio, la fede nella propria squadra. Il primo lungometraggio di Francesco Lettieri, 35 anni, finora regista di videoclip da decine di milioni di visualizzazioni, da quelli di Liberato, che firma la colonna sonora della pellicola, a quelli di The Giornalisti o Calcutta, è ‘Ultras’. Ma pur passando in rassegna regole e liturgie del tifo organizzato, il lavoro “non racconta il mondo del calcio, ma storie di esseri umani. Il cuore del film sono le storie”, spiega Lettieri. Un cerchio che inizia e si chiude in chiesa, rispettivamente  con i cori degli ultrà per un matrimonio e con un funerale. Il film, in sala dal 9 all’11 marzo, distribuito da Indigo, e su Netflix dal 20 marzo, è ambientato a Napoli, dove Sandro (Aniello Arena),  il capo degli Apache, è  diviso tra quello che è  il suo passato, eroso dalle ambizioni dei giovani e dalle limitazioni del provvedimento del questore, e un presente fatto di voglia di normalità e dal sentimento forte verso Terry (Antonia Truppo), donna bella e che gli tiene testa.   Poi c’è Angelo (Ciro Nacca), sedici anni, che lo considera la sua guida dopo che il fratello Sasà ha perso la vita in scontri durante una trasferta. Attorno ai tre ruotano anche le vite di altri ultrà, tra cui Pechegno (Simone Borrelli), Gabbiano (Daniele Vicorito) e Barabba (Salvatore Pelliccia). “Quella del Napoli è la squadra portatrice di un sentimento di riscatto del Sud perché è  l’unica che si puo’ confrontare con le grandi squadre nazionali. Dietro il tifo c’è altro, c’è un forte sentimento e una cultura, oltre alla necessità di appartenere al gruppo o di sfogare rabbia e violenza”, spiega Lettieri. Il tifo ultrà “è  comunque cambiato molto dagli anni ’80 ad oggi, da quando era folclore e colore all’attuale crisi, dove la violenza è più rara, e che casualmente coincide con l’uscita del film”. Tra i tanti lavori sul tema, l’unico che riconosce come fonte è il documentario di Vincenzo Marra ‘Estranei alla massa’: “Se non l’avessi visto, non so se avrei fatto ‘Ultras'”, dice. “Sono da sempre tifoso, ma non sono.mai stato un ultrà- spiega Arena – ho scoperto molte cose di questo mondo, ma per interpretare Apache ci ho messo molto del mio”. ‘Ultras’ è prodotto da Indigo film e film originale Netflix in associazione con Mediaset, e ha il soggetto e la sceneggiatura di Peppe Fiore e Lettieri, con la fotografia di Gianluca Palma, altro compagno di lunga data dei lavori di Lettieri. “È il primo film di Indigo con Netflix – sottolinea  Nicola Giuliano, fondatore DI Indigo – una esperienza positiva. Loro hanno creduto nel copione e in questo momento in cui in  Italia non è facile esordire, Francesco ha potuto fare così il e in che voleva”.

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