Domani ci sarà, su FoxLife, la nuova serie “Resident”

Resident, il nuovo medical drama che ha già appassionato l’America nel raccontare il “lato oscuro” del sistema sanitario, sbarca il 5 marzo su FoxLife (Sky,114) . Una serie che, come ha osservato Variety, offre un sorprendente sguardo critico sia sul sistema sanitario USA governato dalle multinazionali dell’healthcare che sulla natura dei rapporti umani.

Ambientata al Chastain Park Memorial Hospital con al centro tre medici ciascuno in un momento diverso della propria carriera.

  Conrad Hawkins (Matt Czuchry) è uno dei migliori dottori, disposto a tutto per curare i pazienti, è un uomo cinico che ha come missione quella di spegnere le illusioni dei giovani nuovi tirocinanti, come Devon (Manish Dayal), mostrando loro la vera natura della medicina; Randolp Bell (Bruce Greenwood) è un anziano e stimato medico che sta perdendo efficacia e rischia di commettere errori. L’infermiera Nicolette (Emily VanCamp) è abile e esperta e ha una relazione incostante con Conrad. Nell’affollato panorama di genere, la serie tv è l’ultima arrivata ma si differenzia in tutto o quasi dalle altre. Resident è stata creata da Amy Holden Jones, Hayley Schore e Roshan Sethi. Le classiche storie vengono messe da parte in favore della rappresentazione della brutalità medica e le sue conseguenze. Basta dare una sbirciata ai trailer. Randolph Bell è un dottore stimato. Durante un intervento di routine uccide un suo paziente a causa di un errore umano e, invece di ammettere la realtà dei fatti, costringe la sua equipe medica a coprirlo. Brutale e senza giri di parole, la serie tv The Resident ci mette davanti a una dura verità di cui tristemente sentiamo spesso parlare nelle cronache. Un incipit così ci fa capire che siamo di fronte a una serie tv lontana dalla patinata Seattle descritta in Grey’s Anatomy. La trama principale racconterà la graduale disillusione di un medico al suo primo anno di tirocinio, il dottor Devon Pravesh, che verrà riportato alla realtà da un giovane collega da tre anni nella struttura, il dottor Conrad Hawkins (Matt Czuchry, un volto conosciuto per The Good Wife per il ruolo di Logan in Una mamma per amica). Quest’ultimo è esuberante e arrogante e vuol dimostrare al giovane che la realtà della vita dell’ospedale è molto lontana dai suoi sogni e dalla sua mentalità idealista. Nell’ospedale lavora anche un medico più anziano, il dottor Randolph Bell, che però comincia a perdere colpi e i cui continui errori vengono coperti dai suoi colleghi per salvaguardare la sua influenza all’interno della struttura. I tre sono affiancati da un’infermiera molto competente, Nicolette Nevin (Nic) (Emily VanCamp, star canadese di Everwood e Revenge), che ha una relazione “tira e molla” con Conrad. Devon invece è interpretato da Manish Dayal, apparso in Law & Order, The Good Wife e C.S.I. e il dottor Bell da Bruce Greenwood. La storia vuole fotografare tre professionisti della medicina in tre momenti diversi della propria carriera: l’illusione, la disillusione e la fine. I medici saranno affiancati da altri professionisti come la dottoressa Mina Okafor, di origini nigeriane e suo malgrado costretta a confrontarsi con pregiudizi razzisti e con problemi tecnici per il suo visto.

Il produttore della serie, Antoine Fuqua (Training Day, I Magnifici 7), ha così dichiarato “Abbiamo cercato di rappresentare una situazione simile alla vita di tutti i giorni, mettendo a nudo i problemi di una grande azienda ospedaliera. È bastato iniziare le riprese per capire che stavamo portando a galla storie che qualunque cittadino americano aveva vissuto sulla sua pelle”.

Nicoletta Tamberlich, ANSA

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