Nel 2019 il “Movie in Italy” alla conquista degli Usa: nuova iniziativa di Beni culturali e Ice Audiovisivo

Genovese: «Un film é veramente internazionale quando é in grado di parlare a tutti partendo dalla propria realtà»

Conquistare gli Stati Uniti con il “Movie in Italy” e riportare Roma ai fasti della Hollywood sul Tevere. Questa la filosofia sulla quale è stato modulato il piano di investimenti creato dal Ministero dei Beni Culturali e da Ice Audiovisivo e dedicato agli Stati Uniti per il 2019. Un progetto sul quale sono stati levati i veli nel corso di una presentazione nella sede dell’Agenzia Ice di New York alla presenza dei vertici del settore e del regista Paolo Genovese, ambasciatore del cinema italiano nel mondo. “Il nostro cinema ha dato tanto a quello americano, negli ultimi anni però ci siamo un po’ distratti e abbiamo trascurato questo partner importante, ma le nuove politiche permettono di guardarci negli occhi alla pari con gli operatori Usa, offrendo loro prospettive di collaborazioni importanti”, spiega Roberto Stabile, rappresentante dell’associazione dell’audiovisivo presso Ice.«Questo viaggio segue la missione lo scorso novembre del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni a Los Angeles, dove ha spiegato la politica del nuovo governo volta all’attrazione e allo sviluppo di collaborazioni con i produttori americani», prosegue. «Anche la riacquisizione da parte dello stato di Cinecittà e’ importante, insieme a tutte le politiche di Tax Credit, per attirare i produttori americani a girare in Italia, come avveniva in passato come quando Roma era la Hollywood sul Tevere». Chiara Sbarigia, general manager di Associazione Produttori Televisivi (Apt), afferma da parte sua che «le serie televisive italiane sono in un momento di grande proiezione nei mercati internazionali, e alcune hanno già varcato i confini tra cui ’I Medici’, ’Il Nome della Rosa’, ’Gomorra’, ’L’amica Geniale’». «Ci sono grandi distributori americani come Hbo che si stanno occupando dei nostri prodotti internazionali – prosegue -, ma vorremmo che i nuovi dispositivi legislativi come il Tax Credit attraessero sempre di piu’ le imprese Usa a venire a girare in Italia».Per il regista Paolo Genovese, invece, «la quintessenza dell’internazionalizzazione é l’esportazione della propria cultura all’estero. Un film é veramente internazionale quando é in grado di parlare a tutti partendo dalla propria realtà». Quindi, la prima esigenza assoluta, é «la possibilità di distribuire il prodotto italiano nel mercato statunitense». Il regista parla anche dei suoi progetti futuri: «ho appena pubblicato con Einaudi un romanzo che si chiama ’First day of my life’, ambientato a Manhattan, dal quale voglio fare un film che verrà girato qui a New York, e con Medusa stiamo organizzando la coproduzione», racconta. Mentre dalla West Coast, gli è giunto un invito per «proporre il remake americano di ’Perfetti Sconosciuti’».

Francesco Semprini, lastampa.it

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