Musica, boom del mercato italiano tra digitale e dischi


Nell’anno e mezzo di pandemia, e in particolare nei primi sei mesi del 2021, la musica è apparsa e appare sempre più in buona salute. Almeno per quanto riguarda le vendite che secondo FIMI, la federazione che riunisce l’industria discografica italiana, nel primo semestre dell’anno in corso ha fatto registrare un aumento del 34,27 per cento, per un incremento del giro di affari di 128,6 milioni di euro. Quasi tutto il mercato riguarda ormai il digitale, con più di 100 milioni di euro, dominato dallo streaming con 97,5 milioni di euro.

Anche il fisico si dimostra però in buona salute visto che le vendite di vinile e cd aumentano del 106% rispetto al 2020. E questo è il dato più interessante tra quelli forniti dal documento della Fimi, secondo il quale il fisico nel suo insieme (cd e vinile) raccoglie 24,1 milioni di appassionati di musica a fronte degli 11,6 milioni dei primi sei mesi del 2020. Una ottima performance che vede il ruolo trainante del vinile, che cresce del 189,3% per un valore di 12,5 milioni di euro, ma anche del cd che, un po’ a sorpresa, avanza del 52,2 per cento. Anche il fisico si dimostra però in buona salute visto che le vendite di vinile e cd aumentano del 106% rispetto al 2020. E questo è il dato più interessante tra queli forniti dal documento della Fimi, secondo il quale il fisico nel suo insieme (cd e vinile) raccoglie 24,1 milioni di appassionati di musica a fronte degli 11,6 milioni dei primi sei mesi del 2020. Una ottima performance che vede il ruolo trainante del vinile, che cresce del 189,3% per un valore di 12,5 milioni di euro, ma anche del cd che, un po’ a sorpresa, avanza del 52,2 per cento. Anche lo streaming a pagamento sembra avere il vento in poppa se è vero che, come dice il rapporto Fimi, ha ormai toccato quota 67 milioni di euro (il 41 per cento in più). Lo streaming video vale invece 14 milioni di euro (più 47,7 per cento), mentre cala del 17,6 per cento lo streaming gratuito supportato da pubblicità, il cui valore si attesta sui 15 milioni. Crolla del 25,6 per cento il download, con un abbattimento del giro d’affari a 2,6 milioni di euro.

Repubblica.it

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