Venezia 2019, Spike Lee contro Trump: «mi fa schifo, ha strappato i bimbi alle madri»

Il regista di «Malcom X» al Lido per sostenere il film dell’amico Nate Parker,American Skin, attacca il Presidente Usa senza mai nominarlo (lo chiama l’agente arancione)

Venezia Non lo nomina mai per nome, ma non ci sono dubbi a chi si riferisca Spike Lee, al Lido per sostenere il film dell’amico Nate Parker, American Skin, in programma in Sconfini. «Obama aveva detto che le presidenziali sarebbero state fondamentali per il Paese e guardate cos’è successo, in che schifo siamo con quell’uomo, che non voglio neanche nominare, l’agente arancione». Tante le cose che non condivide di Trump, la peggiore «è aver strappato bimbi urlanti dalle braccia delle madri per rinchiuderli nelle gabbie. E nulla è stato fatto per far sì che le famiglie potessero riunirsi».Al regista di Malcom X sta molto a cuore l’opera seconda dell’attore Nate Parker («Erano anni che un film non mi colpiva così nettamente»), il regista di The Birth of a Nation, coinvolto in un controverso caso di molestie. Per American Skin (uscirà per Eagle Pictures) ha preso spunto dall’assassinio di Mike Brown, ragazzo nero di 18 anni. Qui a morire è l’adolescente Linc, ucciso da un poliziotto bianco durante un controllo stradale. Quando il padre, ex veterano, scopre che l’agente non verrà neanche processato, decide di passare all’azione per dimostrare che in Usa le istituzioni, polizia e sistema legale, sono di parte. «Anche la polizia deve agire perché il sistema cambi».

Stefania Ulivi, corriere.it

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