Le mie pagelle dei volti di La7

di Cesare Lanza per LaVerità
*Ha collaborato Donato Moscati

Ci stiamo avviando alla conclusione della rassegna dei volti più noti – conduttori e conduttrici, ma non solo – della televisione. Prossimamente una puntata su Sky, poi sugli «atipici» (quelli che fanno indifferentemente conduzione e/o qualificate ospitate) e infine, a chiudere, gli opinionisti, di rango e no, che imperversano in ogni talk e in ogni rete. Oggi, spazio a La7, la televisione di Urbano Cairo, ormai dominante nel settore dei talk dedicati alle cronache politiche. Vediamo con chi, come e con quali risultati.

 

DIEGO BIANCHI (Roma, 28 ottobre 1969). Noto anche con lo pseudonimo di Zoro debutta su Rai 3 con Serena Dandini in Parla con me. Qui vengono mandati in alcuni video della sua rubrica Web. Ottiene un incoraggiante successo e nel 2013 gli viene affidata una seconda serata su Rai 3. Il titolo è Gazebo, inizialmente in onda settimanalmente poi ogni giorno. Nel 2017 passa a La7 e trasloca il suo format cambiandone solo il titolo in Propaganda live. Il dubbio, come per tanti altri comici, è sempre uguale: dunque anche nel suo caso, tolleranza Zoro! Premesso che Maurizio Crozza era un’altra cosa, Diego ha spina dorsale e consistenza per resistere e durare, oppure si tratta solo di una meteora, di UN FENOMENO Dl MODA?


PAOLO CELATA (Roma, 20 agosto 1965). Ecco un bel caso professionale! Come certi primi della classe, avrebbe tutte le risorse per imporsi. Preparato, educato, disponibile, informato… Brilla nei collegamenti esterni e subisce sorridendo i continui sfottò di Enrico Mentana. Forse aspetta l’occasione giusta, ma intanto gli anni passano. E non basta consegnare per primi il miglior compilo in classe. Conduce spesso, e bene, il tg quando il capo è assente. VOGLIAMO PROVARE A SPETTINARLO?


GIOVANNI FLORIS (Roma, 27 dicembre 1967). Dopo aver colto il successo televisivo con Ballarò, nel 2014 passa a La7 con DiMartedì. E quest’anno ha raggiunto il 14%. Nonostante le insistenti voci di un suo possibile ritorno in Rai, a luglio ha rinnovato il contratto con Cairo per altri 5 anni. Ottima la scelta del basso dei Platters per la sigla del programma, esagerati gli applausi a comando e a vanvera, per chiunque. Insensato il ruolo affidato a Gene Gnocchi: non fa ridere. Crozza, perché te ne sei andato? Però Floris è sempre sul pezzo, con stile ineccepibile. I suoi libri sono pretenziosi e sussiegosi, ma in tv, volenti 0 no, è diventato il FIORE ALL’OCCHIELLO.


CORRADO FORMIGLI (Napoli, 24 marzo 1968). L’ex inviato di Michele Santoro è a La7 dal 2011, debutta con Piazzapulita. Grazie alla spinosa situazione politica è riuscito ad ottenere l’11%. È stato protagonista di un duro sfogo nei confronti di Enrico Mentana, reo di avergli passato la linea con 30 minuti di ritardo nella serata in cui si ufficializzava l’accordo Mss-Lega. Cazzuto e incisivo, anche faziosetto, con un bel caratteraccio. FUMANTINO.


FLAVIA FRATELLO (Milano, 5 giugno 1964). È passata da Videomusic a Telemontecarlo, poi diventata La7, dove conduceva l’edizione del tg del mattino. Si alterna alla conduzione di Omnibus. Deliziosa la gaffe sul «ministro dell’inferno» (Angelino Alfano, tipico input freudiano). Gentile, delicata e precisina, ma NON CI PIÙ I MEZZIBUSTI DI UNA VOLTA.


MASSIMO GILETTI (Torino, 18 marzo 1962). Scaricato dalla Rai lo scorso anno è passato a La7 con Non è l’Arena ottenendo ascolti soddisfacenti: ha anche superato Fabio Fazio nella puntata del 27 maggio 2018 (grazie al traino della crisi politica). Ha rinnovato il contratto per un’altra stagione, ma brama il ritorno in Rai, con l’eterno desiderio di condurre prima o poi Sanremo. Più che il Festival si presume che avrà probabilmente un futuro da politicante. Fastidioso per le piccole astuzie e per l’invadenza, sa fiutare – e si posiziona – dove gira il vento. Poco leale – credo in generale – e di certo mai con me, anche se gli inventai su misura L’Arena e lo difesi strenuamente (sbagliando!) dalle ingerenze di Mara Venier. Smodatamente ambizioso, opportunista. E più che un presentatore, ormai è UN TRIBUNO (SCONNESSO).


LILLI GRUBER (Bolzano, 19 aprile 1957). Quest’anno festeggia i 1o anni alla guida di Otto e mezzo, programma di stabile successo dell’access prime time, nonostante la forte controprogrammazione. Per la prossima stagione dovrà scontrarsi con Stasera Italia, conduzione di Barbara Palombelli: duello tra due mezzibusti al femminile, regine del genere polìticamente corretto (e plastico). RADICAL CHIC, RARAMENTE CHOC.


FRANCESCO MAGNANI (Parma, 2 giugno 1980). Giornalista per Sky, Ansa e Mediaset, da un paio di anni è nella redazione de L’Aria che tira, programma che conduce nel periodo estivo. Merita consigli non richiesti: alleggerire l’aria fosca, cambiare gli occhiali (meglio le lenti a contatto) e modernizzare la capigliatura. Però ha grinta, è deciso, anche più corretto di Myrta Merlino. PROMETTENTI POTENZIALITÀ.


ENRICO MENTANA (Milano, 15 gennaio 1955). Inviato e conduttore del Tg1, poi vicedirettore del Tg2 e fondatore del Tg5. Dal 2010 è direttore del TgLa7 a cui ha dato un’identità interessante, con un buon riscontro di ascolti. Ogni evento politico è segnato dalla Maratona Mentana: oltre ad avere successo di pubblico, piace ai giovani e ai social. Number one! Una curiosità: Enrico ha reni di acciaio? E forse duella con Bruno Vespa, un altro dorato di una super prostata? Durante le interminabili maratone, QUANDO VA A FARE PIPÌ?


MYRTA MERLINO (Napoli, 3 maggio 1968). Uno dei volti di punta della televisione di Urbano Cairo. Ogni anno si vocifera di un suo passaggio in Rai 0 Mediaset e di un prime time su La7 e ogni anno resta nella sua isola felice mattutina, con ascolti discreti. Molti anni fa, a Capri durante una cena, saltai su un tavolo per proclamarle una dichiarazione di amore. Nei tavoli vicini, giapponesi e americani si divertirono molto, anche senza capire. Oggi, però, non lo rifarei. Non solo non riuscirei più a saltare, ma soprattutto Myrta mi ha molto deluso. Beve il the alla faccia dei telespettatori, strilla più degli ospiti, vuole sempre interferire ed esternare le sue (ahimè futili, banali, retoriche) opinioni. TALENTO SCIUPATO.


GIOVANNI MINOLI (Torino, 26 maggio 1945). L’ideatore di Mixer è passato a La7 nel 2016 dove ha condotto Faccia a Faccia, che si è assestato al 3%. Quando uno ha fatto la storia della televisione, dovrebbe avere la forza per ritirarsi: per farsi rimpiangere, anziché compiangere. Insomma, la scelta di Greta Garbo non ha insegnato niente? Comunque, rispetto! Potrebbe passare all’insegnamento e dare consigli preziosi, ad esempio, all’ex allievo Giletti… Tuttavia è sempre interessante perché è come un vecchio terzinaccio di calcio, un ex campione al tramonto (diciamo Barzagli o Chiellini?). SI DIFENDE CON L’ESPERIENZA.


ANDREA PANCANI (Napoli, 30 luglio 1961). Arriva a Telemontecarlo nel 1989, per il tg è inviato durante la caduta del muro di Berlino e la prima guerra del Golfo. Quando la rete diventa La7 oltre a condurre il tg è alla guida del programma mattutino Omnibus. Nel 2015 sostituisce Myrta Merlino a L’Aria che tira per poi passare alla guida di Coffee break. Vecchio stile, un po’ impiegatizio, certo è una sicurezza per ogni situazione, però DEMODÉ.


TIZIANA PANELLA (San Paolo Bel Sito, 24 aprile 1968). Dopo aver portato al successo Coffee break le viene affidata la conduzione di Tagatà, programma di approfondimento politico nella difficile fascia del pomeriggio. Dopo un inizio impervio, il programma ha raggiunto buoni ascolti durante la crisi politica del 2018 arrivando anche al 6%. Lancia fascinosi sguardi trasversali, che pongono un dubbio ai telespettatori/ammiratori: ci sono problemi di miopia, oppure il messaggio è «avete visto come sono carina?». Non solo la più bella del reame, sta diventando anche LA PIÙ BRAVA.


DAVID PARENZO (Padova, 14 febbraio 1976). Nel 2010 conduce con l’incontenibile Giuseppe Cruciani La Zanzara, programma radiofonico che porta la strana coppia a un formidabile successo. Dal 2015 conduce In Onda nell’access prime time: visti i buoni ascolti alcune puntate sono state promosse in prima serata. Lo scorso anno ha sostituito efficacemente, per un periodo, Myrta Merlino a L’Aria che tira. Sembra contento così e di sé. CHI VUOL ESSER LIETO SIA…


ANDREA PURGATORI (Roma, 1° febbraio 1953). Giornalista, sceneggiatore, scrittore e, per divertimento, attore. Ha curato inchieste sul terrorismo internazionale e italiano negli anni di piombo e sullo stragismo, in modo particolare il caso Moro e la strage di Ustica. Nella scorsa stagione gli è stato affidato il restyling di Atlantide, programma di approfondimento culturale che ha avuto un buon riscontro. Per il periodo estivo la rete ha deciso di mandare in onda alcune repliche, che stanno ottenendo ascolti migliori della prima emissione. Qualità divulgativa e grande cultura. SPESSORE ALLA RETE.


SIMONE RUGIATI (Santa Croce sull’Arno, Empoli, 24 maggio 1981). È passato dai fornelli ai reality, dalle pentole alla conduzione. È stato eliminato in semifinale a Pechino express ed è stato a fianco di Belen in Tu si que vales. Per La7 conduce il programma Cuochi e Fiamme, uno dei pochi programmi d’intrattenimento della rete. È stato definito il cuoco più amato dal pubblico femminile. UN BELLO CHE TIRA.


ALESSANDRA SARDONI (Roma, 5 maggio 1964). Inizia a lavorare per il telegiornale di Videomusic per poi passare a TeleMontecarlo, che diventerà La7. Per la tv di Urbano Cairo ha condotto Otto e mezzo, Omnibus e In Onda. È uno dei volti di punta delle varie Maratona Mentana. Autrice di un bel libro, Irresponsabili, imparziale e documentato. Prima donna alla presidenza dell’associazione stampa parlamentare. PUNTUALE E INFORMATA.


PAOLO SOTTOCORONA (Firenze, 17 dicembre 1947). È il metereologo di fiducia della rete. Collabora con La7 dal 2002, cura le previsioni del tempo all’interno di Coffee break e L’Aria che tira. Ha quasi 71 anni, ma – idea pazza? piacerebbe vederlo condurre, sobrio ed essenziale com’è, un programma politico: al posto di urlatori e urlatrici! GENTILUOMO VECCHIO STILE.


LUCA TELESE (Cagliari, 10 aprile 1970). Dopo la tormentata esperienza con Bianco e nero, programma sulla cronaca che non arrivò al 2%, e Matrix, è tornato alla conduzione di In Onda, in coppia con David Parenzo: questa volta con un ottimo riscontro di ascolti. Ricordo scambi di insulti con Daniela Santanchè e un’ottima battuta: «Non è il mezzo con cui si sale al Quirinale a determinare la qualità di un politico». Non beve mai caffè perché è già molto adrenalizzato di suo. ECLETTICO.


GAIA TORTORA (Roma, 24 aprile 1969). Figlia di Enzo, arriva a La7 nel 2005 e conduce Omnibus. In prima linea anche nel TgLa7: nel weekend sostituisce Enrico Mentana. E, a rotazione con gli altri giornalisti, anche Omnibus. Capo dei servizi politici. Sgrida (ed esclude dal talk) grillini e leghisti per la loro pretesa di essere soli in studio, senza misurarsi con esponenti di altri partiti. AUTOREVOLE.

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