GIGI D’ALESSIO, CALIFANO E GLI ALTRI: PERCHÉ I CANTANTI SI RIEMPIONO DI DEBITI

foto_Gigi-DAlessio-INTGigi D’Alessio, Califano e gli altri: perché i cantanti si riempiono di debiti. 25 milioni di euro di debiti: sarebbe questa il super debito accumulato dal cantante Gigi D’Alessio alle prese con un severo piano di rientro. Sarebbe perché lui contesta la cifra ma non il fatto che impiegherà, ha ammesso, “15 anni di lavoro per venirne fuori”. Tra i creditori le banche, ovvio, da Unicredit a Mps, e l’amica Valeria Marini, sua testimone di nozze che però, tramite avvocato, gloi ha ingiunto la rifondazione di un prestito a titolo grazioso (cioè in amicizia) di 200mila euro. Investimentoi sbagliati (voleva riportare il marchio Lambretta in Italia), soci sbagliati, scarso fiuto per gli affari alla base del crack finanziario.
Gigi D’Alessio non è l’unico professionista a finire sommerso dai debiti. Celebre il caso di Franco Califano che invocò perfino la legge Bacchelli (il sussidio destinato agli artisti in difficoltà economiche) per tirare avanti: eravamo nel 2010, sarebbe morto tre anni dopo in bolletta (nonostante i 20mila euro annui corrisposti dalla Siae).
Quella dello scialacquamento compulsivo di grandi guadagni sembra essere una malattia che attecchisce in ambito black music. Negli Stati Uniti il campione di incassi Kanye West ha dovuto ammettere di essere finito sul lastrico, gli investimenti sbagliati nel mercato dell’abbigliamento hanno aperto un buco di 53 milioni di dollari. Stessa sorte per 50 Cent: 28 milioni di dollari.

Blitzquotidiano

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