Milano, i Coldplay arrivano a San Siro con un concerto «on demand»

Se volete una canzone in particolare, di quelle magari meno eseguite dal vivo, inviate le vostre richieste su Instagram con tanto di spiegazioni. Chris Martin le esaudirà

Se sapete suonare un brano dei Coldplay e siete a San Siro, fatevi pure avanti. Potreste diventare i protagonisti di un fuori programma simile a quello avvenuto al concerto di Monaco di Baviera, davanti a 100mila persone: un ragazzo espone un cartello chiedendo di poter suonare «Everglow» e Chris Martin lo accontenta. Il giovane sale sul palco e corona il suo sogno accompagnando alle tastiere il cantante inglese. D’altronde, nell’era dei social network, anche le più celebrate rock-band hanno bisogno del contatto diretto con i fan per alimentare il loro successo. Lo sanno bene gli alfieri del pop britannico, forse gli unici in grado di riempire gli stadi senza far storcere il naso alla critica, che, senza rimanere ancorati al passato con arroganza divistica, hanno iniziato a guardare con curiosità e con lo spirito quasi adolescenziale a quello che capitava attorno a loro.
Per il tour «A Head Full of Dreams», che approda in doppia data, lunedì e martedì sera, al Meazza, ad esempio, Chris Martin e compagni hanno lanciato un appello sul loro sito ufficiale: «Se c’è una canzone dei Coldplay che di solito la band non suona, fateci una richiesta, potremmo suonarla». Perché il brano venga eseguito nel corso dei concerti milanesi bisogna registrare un video di circa 15 secondi, in cui si spiegano, in italiano, le ragioni per cui si desidera che il pezzo venga inserito in scaletta. Il video dev’essere caricato su Instagram, con il titolo della canzone trasformato in hashtag aggiunto a #MilanRequest. Ad aumentare l’empatia, contribuisce anche la scenografia, creata apposta per diminuire le distanze tra gli artisti e il pubblico, grazie soprattutto ai tre palchi diversi, con cui la band entra a più riprese in mezzo alla folla trasformando lo stadio in una maxi jam session. Lo show produce l’effetto di un’estasi collettiva, a cominciare dal prato di 10mila fiori di seta illuminato da raggi laser variopinti, seguendo lo spettro dei colori dei 7 chakra, passando per i coriandoli che volano sulla folla, i giochi di luci e rimandi che si creano fra il palco e il pubblico tramite braccialetti a led luminosi distribuiti ai presenti.
Ma è soprattutto la musica che crea la chimica tra la band inglese e i suoi fan. Con lo stadio già tutto esaurito, e dimenticate quindi le polemiche legate al fenomeno del secondary ticket, dopo l’annuncio ufficiale delle date milanesi, i Coldplay, accontentando tutti, offrono il meglio della loro discografia. La festa in technicolor che si apre con i filmati dei fan inviati da ogni parte del globo, subito dopo la sigla affidata alla voce di Maria Callas, propone infatti, insieme ai brani di «A head full of dreams», i classici come «Yellow», «Trouble», «Clocks», «Viva la vida», «The Scientist», fino ai nuovi brani del recente Ep Kaleidoscope, «All I can think about is you» e «Something just like this».

Paolo Carnevale, Il Corriere della Sera

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