Intervista ai Maneskin: le nuove canzoni, i Rolling Stones ed Elvis

Come scegliete le canzoni?
De Angelis: “È complicato”.
David: “Sì, è molto complicato”.
De Angelis: “Molte discussioni”.
David: “No, siamo cambiati e abbiamo trovato un modo per discutere di meno, spero”.
De Angelis: “Mmm”.
David: “Sì, dai, è più semplice”.
Torchio: “Siamo una band, è la normalità”.
De Angelis: “Qualcosa del genere”.
David: “Stavolta è stato più semplice. Ho sentito questo”.
Raggi: “Ma sì, dipende. Voglio dire. Eravamo abituati a lavorare insieme e a scrivere musica tutti insieme, ma stavolta abbiamo anche cercato di sperimentare molto con i produttori e cose del genere, abbiamo cercato strade nuove”.
De Angelis: “E poi avevamo una lunga lista di canzoni e dovevamo tipo votarle. E dicevamo tipo: ‘Chi vuole questa canzone?’”.
Torchio: “Democrazia”.
De Angelis: “Democrazia, sì. E se qualcuno non votava quella che ti piaceva, commentavamo: ‘No, perfavore’”.
David: “La democrazia dell’antica Grecia, per alzata di mano”

L’incontro con Mick Jagger e Keith Richards?
David: “Folle. Abbiamo incontrato Mick (Jagger), che è, tipo, pieno di energia ed è stato super, ad esempio, sapeva tutto di noi e abbiamo parlato di molte cose. E poi abbiamo anche incontrato Keith (Richards) che era, come, l’ho amato perché è stato molto onesto con noi.”
De Angelis: “Rockstar”.
David: “E ha detto: ‘Non ho idea di chi voi siate, ma qualcuno mi ha detto che state facendo grandi cose… grandi! E tu suoni davvero la chitarra, grande!’. E poi è sparito”.
De Angelis: “Iconico. Siamo stati benedetti”
David: “Sì. Un momento magico”.
Torchio: “Abbiamo avuto una vera e propria benedizione”.
David: “Sì, aprire il loro concerto è stato duro e folle allo stesso tempo, perché non era il nostro pubblico ed era un pubblico super esperto di rock ‘n’ roll. Quindi abbiamo dovuto convincerli e per le prime tre canzoni, era come se ci stessero studiando cercando di capire se eravamo in gamba. Ma poi ci siamo trovati con loro ed è stato pazzesco. E quando siamo scesi dal palco per vedere il concerto, c’erano molte persone grandi, un pubblico rock ‘n’ roll molto esperto che ci diceva, tipo, ‘Sei stato fantastico. Non ti conoscevo. E ora voglio ascoltare tutto il tuo catalogo.’ Ed è stato pazzesco. Molto bello. E poi abbiamo visto il concerto. Hanno ancora la magia.”
 Come siete finiti nella colonna sonora del film Elvis?
David: “L’idea è stata del regista Baz (Luhrmann). È venuto da noi e ci ha detto che c’era questa scena straordinaria, alla fine del film in cui Elvis è molto profondo ed emotivo. Ho dimenticato la parola esatta”.
De Angelis: “Molto profondo”.
David: “Si emoziona, e la canzone inizia, e ci ha descritto la scena e anche il rapporto di Elvis col brano. Così l’abbiamo sentito come un grande onore la possibilità di fare una nostra versione. E abbiamo cercato di dar ela nostra interpretazione, ma allo stesso tempo di rispettare l’atmosfera dell’originale. Per questo l’abbiamo registrata ‘in diretta’, per replicare qual sound. E siamo molto orgogliosi del risultato”.
De Angelis: “Sì. È un onore lavorare con uno dei più grandi registi.”
David: “È difficile descriverlo”.
De Angelis: “È straordinario che ci abbia ragionato e poi pensato a noi”.

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