Gordon Ramsay in quarantena tenta l’operazione-simpatia ma è bufera social

In questi giorni Gordon Ramsay non gode di buona stampa in tutto il mondo a causa del licenziamento in tronco di 500 dipendenti. Causa Coronavirus lo chef dal 21 marzo si è visto costretto a chiudere i suoi 12 ristoranti londinesi e, subito dopo aver lanciato via social un accorato appello a quella che lui ha definito la “Gordon Ramsay family”, ossia l’intero staff dei suoi locali, dagli chef ai lavapiatti, invitando a “supportarci l’un con l’altro in questo tempo così buio per uscirne tutti insieme, ancora più forti di prima”, aveva fatto partire a sorpresa le email di licenziamento con un atto da molti ritenuto a tradimento perché seguito a “rassicuranti quanto ipocrite parole di solidarietà rivolte al suo staff”.

L’indice di gradimento di Ramsay nel Regno Unito è in caduta libera perché lo chef miliardario ha assicurato ai suoi fedelissimi dipendenti solo un mese di paga, senza promettere nessuna riassunzione post-coronavirus. Inoltre non ha seguito nemmeno l’esempio di ristoranti meno blasonati dei suoi che però in queste ore stanno cucinandogratis pasti caldi da offrire a pranzo e cena agli operatori sanitari impegnati in prima linea contro la pandemia. Ramsay ha difeso la sua scelta di imprenditore, senza mai mostrarsi pentito. Il prezzo da pagare però è la disistima degli inglesi e dei suoi fan di tutto il mondo che ormai lo ritengono, come si legge inpiù di un commento sprezzante sui social, “il solito riccone avido e avaro”.

Lo chef sta passando in famiglia la quarantena, con la moglie Tana e i loro cinquefigli, Megan, Matilda, Holly, Jack e il piccolo Oscar, definendo la situazione in casa sua “decisamente caotica se non surreale”. Durante un’apparizione in collegamento streaming con lo show “Heart Breakfast“, ha dichiarato di aver cucinato “più nelle ultime due settimane di quanto non abbia fatto negli ultimi due anni… è pazzesco!”. Il motivo sarebbero le continue richieste dei figli che, costretti in casa, approfittano della presenza del padre per mangiare quel che più desiderano.

“I bambini mi guardano la mattina e dicono: ‘Papà, che cosa servi per colazione?’, ‘Porridge’, ‘E a pranzo? Mi piacciono le quesadillas’ e ‘Possiamo mangiare pollo al burro per cena?’. Fino a: ‘Ti dispiace andare dal macellaio per la carne di agnello per la Shepherd’s pie?’. È surreale! È come servire al ristorante ad eccezione che si tratta di clienti che non si alzano mai dal tavolo e non lavano nemmeno i piatti, al massimo mi chiedono se ho caricato la lavastoviglie”, ha detto Ramsay, lamentandosi ironicamente dei suoi figli in quello che è stato considerato sui social “un maldestro tentativo di riconquistarsi le simpatie del pubblico”.

Secondo diversi rumor, infatti, dopo il licenziamento in tronco del suo staff tutti i contrattitelevisivi di Ramsay potrebbero essere annullati, non trattandosi più di un personaggio che la gente ama e stima. Diversi utenti hanno inoltre giudicato “falso e del tutto ipocrita il suo intervento durante lo show, in cui si è voluto mostrare come un padre sottomesso dai suoi cinque figli quando in tv urla e strepita, tenendo sotto controllo decine di persone. È tutta una recita per risultare simpatico, ma le persone non sono stupide, caro Ramsay”.

Il non aver garantito al suo personale che avrebbe conservato il proprio posto di lavoro in caso di revoca delle restrizioni di blocco da parte del governo britannico gli ha attirato l’astio della gente che si prepara ad enormi sacrifici una volta passato lo tsunami del coronavirus e quindi non può che simpatizzare per i 500 dipendenti e le loro famiglie che si sono ritrovati disoccupati senza alcun preavviso e indennità.

A rendere Ramsay ancora più inviso agli inglesi è il fatto che nella mail di licenziamento spiegava ai suoi dipendenti che sarebbero stati pagati fino al 17 aprile, dando loro la possibilità di presentare ricorso contro la sua decisione. Una clausola che, a detta di molti utenti sui social, “dimostra che gradasso è, con tutta questa sicurezza nell’averla vinta in tribunale. Lui non teme nessun ricorso perché ha obbedito a un decreto del governo in una situazione eccezionale qual è quella di una pandemia. I suoi 160 milioni di euro di patrimonio sono al sicuro, mentre i suoi dipendenti sono in mezzo a una strada”.

Sandra Rondini, ilgiornale.it

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