TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE COMPIE 50 ANNI

dfd0593cb1eba58a6fede6050fe1f143”Addio, cialis Ciao Ciao, stuff Auf Wiedersehen, diagnosis Goodbye”. Impossibile non canticchiarla, almeno una volta dopo averla sentita. Impossibile non farlo senza pensare ai calzettoni tirati su di quel nugolo di bambini che erano i figli del severo comandante George von Trapp e poi ricordarsi come quella stessa marcetta, in cima alle Alpi, diventava invece un inno alla fuga dall’ombra lunga della Germania nazista. L’effetto rimane ancora oggi che ”Tutti insieme appassionatamente” compie 50 anni.

Era proprio il 2 marzo 1965, quando negli Stati Uniti debuttò la versione cinematografica diretta da Robert Wise di ”The Sound of Music”, il musical di Broadway scritto da Rodgers & Hammerstein, a sua volta ispirato a ”La famiglia Trapp (The Story of the Trapp Family Singers)”, romanzo autobiografico di Maria Augusta von Trapp. Protagonisti al cinema, Christopher Plummer nei panni del comandante, vedovo e padre di sette figli nell’Austria del 1938, e Julie Andrews, nel pieno del successo di Mary Poppins, ora nel ruolo della novizia Maria, spedita dalla Madre superiora a far da tata ai figli del barone prima di prendere definitivamente i voti.

E poco importa se, come ha rivelato recentemente il libro di Tom Santopietro, ”The sound of music story”, la Andrews fu solo la quarta scelta dei produttori, dopo il rifiuto di Grace Kelly, Doris Day e Anne Bancroft. O se la vita sul set fosse tutt’altro che idilliaca, con Plummer spesso di cattivo umore, detestato dai ragazzi e talmente goloso di dolci e bibite gasate da aver problemi a indossare i costumi. Il successo fu planetario, con 5 Oscar vinti (Miglior film, regia, colonna sonora, montaggio e sonoro), un terzo posto tra i film più visti nella storia del cinema e la sequenza della Andrews che fa la giravolta sulle colline austriache considerata uno dei momenti più rappresentativi del cinema hollywoodiano.

E poi c’è la colonna sonora, che i produttori vollero tradotta in diverse lingue. Così in Italia, dove il film arrivò solo il 30 dicembre 1965, fu Tina Centi a doppiare nel canto la Andrews (come già per Mary Poppins), mentre le liriche di Richard Rodgers diventavano ”Il suono della musica”, il divertente ”Do-Re-Mi” con cui i bimbi imparano a cantare, il romantico ”Non baciarmi ancora”, fino alla commovente ”Edelweiss” con cui i von Trapp vinsero il Festival Canoro di Salisburgo la notte della loro fuga. Censurata invece, come in Francia e Spagna, ”Climb Every Mountain” della Madre superiora, perché sembrava sconveniente che una suora intonasse canti non religiosi.

Ma soprattutto a vincere fu la storia vera di un amore che sboccia, di una famiglia che si ritrova e i forti messaggi in favore dell’integrità personale e contro la guerra e i compromessi. Von Trapp, esperto comandante di Marina, autore di importanti invenzioni, era fortemente corteggiato dai nazisti e avrebbe di certo ottenuto una brillante carriera al loro servizio. Ma, come racconta la stessa Maria nelle pagine dell’autobiografia, nei giorni bui dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich, al contrario di molti suoi amici e colleghi, preferì rinunciare a tutto, casa e vestiti compresi, per essere libero. Con l’occasione del Festival di Salisburgo, fuggì insieme alla famiglia (nel frattempo i bambini erano diventati dieci), prima verso l’Italia attraversando le montagne a piedi, poi girando l’Europa come rifugiati fino a stabilirsi negli Stati Uniti nel ’42. Il comandante morì solo cinque anni più tardi, mai suoi ragazzi, sotto il nome di Trapp Family Singers, divennero in America uno dei gruppi più famosi nelle musiche popolari austriache.

Proprio pochi giorni fa, la notizia della scomparsa di Maria Franziska, terzogenita e ultima delle figlie von Trapp ancora in vita, morta in Vermont a 99 anni, dopo un lungo impegno da missionaria laica in Papua Nuova Guinea.

Ma la magia dei von Trapp continua, con le tante versione del musical ancora in scena (in Italia sono in tournée Vittoria Belvedere e Luca Ward diretti da Massimo Romeo Piparo), con altri due film girati negli anni in Germania e un cartone animato giapponese. Ma non solo. La pellicola di Wiese, ancora oggi film più visto in tv e classico natalizio per antonomasia, ha lanciato anche il fenomeno americano dei Sing-a-Long: proiezioni di musical durante le quali il pubblico è incoraggiato a cantare le canzoni come in un Karaoke.

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