RAIWAY E DINTORNI/ UNA MALIZIOSA IPOTESI…

Tv: Ra; presentazione nuovo studio TG3(Cesare Lanza) Mi dicono che Luigi Gubitosi, no rx direttore generale della Rai, fin dal suo insediamento a viale Mazzini tre anni fa, aveva in testa questo progetto: creare un gigante  riunendo le torri di Raiway, Telecom e Mediaset. Proveniva da Wind, certo è che sapesse bene l’importanza di ciò che progettava. Che poi potesse riuscire nell’impresa e, soprattutto, che potesse riuscire a farsi designare leader della aziendissima, è un altro discorso. Ma insomma… Oggi Gubitosi, alla vigilia della sua scadenza in Rai è assai più potente di quando entrò a cavallo del Cavallo. Fare il direttore generale della Rai è assai più importante di essere alla guida di un ministero! Con successo, grazie anche alle esigenze del governo di fare cassa, ha condotto in porto l’operazione Raiway, con Mediaset e Telecom si vedrà. Si vedrà se si potrà arrivare a un soggetto terzo, indipendente, cruciale e vitale per le telecomunicazioni. En passant, il titolo Raiway, se non erro partito a 2.95, oggi si è notevolmente apprezzato. Qualcuno ne sarà soddisfatto, presumo. Sempre en passant, cercherò di chiarire le scadenze imminenti per la governance in Rai. Il mandato del cda scade a fine aprile, con l’approvazione del bilancio. Nulla impedisce che per la Rai, come per qualsiasi altra società, il mandato possa essere prorogato: per un giorno certamente no, per un mese è improbabile, per qualche mese sì; e nella storia italiana recente e passata si ha notizia di proroghe lunghissime. Contemporaneamente, il premier Renzi annuncia di voler procedere alla riforma della Rai, annullando la legge Gasparri: non nega che, per riuscirvi entro la scadenza di fine aprile, o subito dopo (si parla di fine giugno/luglio), debba ricorrere a un decreto legge. Perché vuole escludere che le nuove nomine possano essere fatte con la vecchia legge, per arrivare a una riforma a lui gradita, bisogna stabilire nuove regole. Già si è vista la furiosa reazione di Gasparri e di atre forze politiche. Se ne deduce che è assai improbabile che alla riforma si possa arrivare attraverso un disegno di legge, da concordare in parlamento tra i partiti. Infine, Gubitosi fa sapere che, se si tratta di restare al suo posto per un paio di mesi dopo aprile, non c’è problema, per fair-play aziendale e politico. Per un periodo più lungo, senza un’attribuzione precisa di un mandato e di poteri concreti a lungo termine, assolutamente no. Ma perché, mi chiedo, leggo e sento parlare dovunque di arrivare a fine giugno/luglio? Ho messo insieme alcuni tasselli, ho fatto qualche riflessione, forse con un pizzico di malizia o forse no. Affido le conclusioni o, meglio, gli approfondimenti a chi mi legge. Per quanto mi riguarda, non saprei fare di più, non sono ammesso (peccato!) nelle segrete cose.

Torna in alto