Sanremo 2022: la seconda serata, tra comicità e riflessione

Dalle lacrime di Lorena Cesarini alla comicità dissacrante di Checco Zalone, ecco i momenti che ricorderemo della seconda serata del Festival di Sanremo 2022


La prima serata non conta, serve solo a scaldare i motori per prendere le misure e capire su quale obiettivo modularsi e orientarsi. È a partire dalla seconda che si capisce se il Festival di Sanremo abbia ingranato la marcia o stia percorrendo una discesa in folle. A questo giro, Amadeus, orfano di Fiorello, ha deciso di puntare su due snodi cruciali: la riflessione sull’inclusività di Lorena Cesarini e la comicità scorretta di Checco Zalone. 

Dopo un tributo fin troppo frettoloso e raffazzonato dedicato alla memoria di Monica Vitti – capiamo che il tempo a disposizione fosse poco, ma un medley dei suoi ruoli più belli non avrebbe comportato tanta fatica visti gli archivi ricchissimi di Mamma Rai –, Sanremo entra subito nel vivo raccontando l’emozione di Cesarini, attrice nota soprattutto per Suburra – La serie che ha deciso di condividere la sua personale esperienza con il razzismo e i con i commenti carichi di odio che ha ricevuto quando Amadeus ha ufficializzato che la co-conduttrice a scortarlo sul palco durante la seconda serata del Festival sarebbe stata proprio lei.

Insieme al suo messaggio, carico di commozione, ha fatto da contraltare il triplo intervento di Checco Zalone, che ha cercato di sopperire l’assenza di Fiorello attraverso gag particolarmente azzeccate e scorrette, com’è nel suo stile. Si è trasformato in un menestrello cantastorie raccontando una favola in calabrese; ha assunto le sembianze di un trapper dal nome di Ragadi e ha impersonato il cugino di Al Bano, Oronzo Carrisi, di professione virologo. Nonostante stia sulla scena da più di dieci anni, è strano che una buona parte del pubblico non abbia ancora capito che Checco Zalone non è che una maschera che prende in giro l’italiano medio, e speriamo che il suo intervento a Sanremo sia riuscito a rendere più chiaro quello che per noi è sempre stato cristallino. Cristallino come il talento dei tre conduttori che la Rai ha scelto per guidare l’Eurovision Song Contest 2022 che andrà in scena a Torino il prossimo maggio: Laura Pausini, che ha offerto a Sanremo una meravigliosa performance sulle note di Scatola; Alessandro Cattelan, che vedremo presto su Netflix nella docu-serie Una semplice domanda, e Mika. I loro nomi circolavano da tempo, ma ricevere l’annuncio del loro ingaggio dal palco dell’Ariston non ha fatto altro che rinsaldare la celebrazione di un doppio evento che nessun amatore dovrebbe perdersi.

Per il resto, la seconda serata è arrivata dritta a destinazione chiudendo – udite udite – alle 0.49: Amadeus ha concluso, infatti, un’ora prima di quanto non aveva fatto con la seconda serata nel 2021 e questo, soprattutto per chi scrive, è già un gran risultato. Sul fronte delle canzoni, a farla da padrone è stata soprattutto Elisa, prima sia nella classifica provvisoria della seconda serata che in quella generale stilata dalla Sala Stampa. A tallonarla, però, ci sono Mahmood e Blanco, che possono contare sull’appoggio di una fanbase che, siamo sicuri, si farà sentire alla finalissima insieme alla giuria Demoscopica. Il ritmo, in linea di massima, è stato spedito e l’impianto narrativo pulito e senza troppe sbrodolature, esempio di come sia possibile fare un Festival di Sanremo anche se non si infilano dentro mille frattaglie come nel tacchino il Giorno del Ringraziamento.

vanityfair.it

Exit mobile version