Nel periodo delle feste il pubblico ha scelto film per famiglie: ‘Coco’, la storia tratta dal bestseller mondiale e il sequel con Jack Black. Buon esordio per ‘Napoli velata’ mentre la coppia Cortellesi-Albanese è primo incasso tra gli italiani
Riccardo Milani commenta felice: “È andata bene, non so se me lo aspettavo. Diciamo che ci speravamo: quando si fa un film in un periodo natalizio e post natalizio, una commedia popolare, c’è sempre qualche ansia che il seguito sia importante, cosa che per fortuna si è verificata”. Di questo film, secondo il regista, al pubblico è piaciuto “l’essere trasversale, raccontando due mondi all’opposto. Le persone non si parlano mai, specie quando, come i due protagonisti, vivono agli antipodi tra centro e periferia cittadina: hanno solo motivi per non odiarsi e non intralciarsi la vita. Questo è un film che racconta che le ragioni degli altri in qualche modo vengono ascoltate, E forse vedere personaggi così lontani e distanti, quasi divisi da un muro sociale economio e socaile, riuscire se non ad abbatterlo almeno a scavalcarlo, questo muro, è piaciuto al pubblico. Vale per i due ragazzini ma anche per i protagonisti Antonio Albanese e Paola Cortellesi, fasce di età diverse. In sala nel tour che siamo facendo per accompagnare il film, ho visto bimbi che ridevano, adolescenti. La gente ride tantissimo, e questo mi rende felice”.
Ottima anche la prova di Napoli Velata, a quota 2milioni e 300mila euro, considerando anche il fatto che non si tratta di un film tipicamente natalizio, “e questo spero cambierà la tendenza dell’offerta cinematografica di questo periodo dell’anno”, spiega il regista Ferzan Ozpetek. Il noir napoletano con Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Broghi rappresenta l’incasso più alto per un film del regista, superiore anche a La finestra di fronte. “Sono felice dell’accoglienza riservata dal pubblico, mi piace vedere le discussioni che nascono tra gli spettatori fuori dalla sala – dice Ozpetek – Citando Ferreri: i film senza gli altri non esistono e gli altri sono come noi autori del film. Ogni spettatore trova o discute o si avvicina all’idea del regista. Mi pare che è quello che sta succedendo con questo film”.
Arianna Finos, Repubblica.it