#FreeBritney, l’hashtag del momento

Ritroverà il pieno controllo della sua carriera artistica e, forse, convolerà a nozze con il fidanzato Sam Asghari. Britney Spears è finalmente libera. I tutori che dal 2008 hanno fatto il bello e il cattivo tempo nella sua vita «non servono più» e per la popstar comincia la fine di incubo. Quasi 14 anni dopo la decisione di un tribunale californiano di rendere l’idolo delle teen-ager incapace di intendere e di volere a tutti gli effetti pratici e legali, la giudice Brenda Penny della Superior Court di Los Angeles ha revocato la decisione in un’udienza durata appena mezz’ora.

«La ‘conservatorship’ sulla persona e i beni di Britney Jean Spears non è piu richiesta e d’ora in poi è terminata», ha detto la Penny riferendosi all’istituto legale usato di solito per persone molto anziane o non più in possesso delle proprie facoltà mentali. Era stato Jamie Spears, il padre della cantante, che nel 2008 aveva chiesto di assoggettare al suo nulla osta ogni decisione di Britney citando pubblici crolli mentali e il sospetto uso di droghe nel mezzo della battaglia con l’ex marito Kevin Federline per la custodia dei figli.

Da temporanea, la custodia era diventata permanente alla fine di quell’anno. Col tempo però le circostanze erano cambiate, la pop star aveva continuato a lavorare, sia in tournée che a Las Vegas, guadagnando centinaia di milioni di dollari, sempre restando sotto il giogo del padre e degli altri tutori. Per anni Britney non si era pubblicamente lamentata. Voci sul fatto si sentisse prigioniera contro la sua volontà avevano però cominciato a circolare tra i fan che ieri, radunati, come per le altre udienze, nelle strade sotto la corte, sono esplosi in grida di gioia.

Era nato un movimento, il #FreeBritney, che aveva allargato il dibattito ai potenziali abusi della «custodianship»prendendo spunto dal caso della cantante. «È un movimento per i diritti umani», aveva proclamato Britney indossando una maglietta con questo messaggio in un video postato su Instagram dal fidanzato Sam Ashgari a poche ore dall’udienza. E poi, sempre sui social dopo il verdetto: «Amo i miei fan da impazzire. Piangerò per il resto del giorno!!! Il miglior giorno di sempre», ha poi commentato dopo aver appreso il verdetto. Britney sta per compiere 40 anni e per la prima volta in oltre un decennio oggi si è svegliata libera di decidere in totale autonomia sulla sua vita. Una richiesta che la cantante aveva fatto di persona, testimoniando in voce quattro mesi e mezzo fa davanti alla Penny. «Rivoglio indietro la mia vita», aveva detto il 23 giugno rivelando dettagli scioccanti: che avrebbe voluto risposarsi e avere figli, ma i tutori le negavano l’appuntamento per togliere la spirale, tanto per fare un esempio.

La giudice a fine settembre aveva sospeso Jamie dal ruolo «tossico» di tutore tenendo peraltro in piedi il sistema della «custodianship» fino a nuovo ordine. Assistita dal nuovo avvocato Mathew Rosengart, Britney intanto aveva continuato a dare addosso alla famiglia, tirando in ballo anche la madre per aver avuto l’idea iniziale della tutela e per «averle segretamente rovinato la vita». Restano aperti alcuni nodi, tra cui gli astronomici pagamenti degli avvocati di questa lunga battaglia. Su questo la giudice deve ancora esprimersi e potrebbe farlo in una nuova udienza il 19 dicembre.

Il fidanzato della Spears, Sam Asghari, 27 anni, è un attore e viene definito dai media statunitensi come “un entusiasta del fitness”. I due si frequentano ormai da quattro anni: si erano incontrati sul set del videoclip di Spears “Slumber Party” (2016) in cui interpretava proprio l’oggetto dei desideri di Britney Spears. Evidentemente la finzione è diventata presto realtà e, trascorso qualche tempo, Britney e Sam hanno iniziato a fare coppia. La relazione è diventata pubblica nel 2017, sempre via Instagram.

Leggo.it

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