Blaze: il film dove le parole delle canzoni diventano protagoniste

Il film di Ethan Hawke presentato nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 36 racconta la storia del leggendario cantautore country texano

A 12 anni di distanza da L’amore giovane, Ethan Hawke torna dietro la macchina da presa per dirigere Blaze, adattamento cinematografico del romanzo biografico “Living in the Woods in a Tree: Remembering Blaze” (scritto da Sybil Rosen, ndr). L’attore americano, candidato due volte all’Oscar per miglior attore non protagonista, ha deciso di raccontare la storia dell’oscuro e leggendario cantante country (Benjamin Dickey), punto di riferimento per molti talenti come Merle Haggard e Willie Nelson. La narrazione è divisa su tre piani temporali, con l’intreccio del passato, del presente e del futuro dell’artista a Malvern, in Arkansas: ripercorriamo così la storia d’amore con Sybil Rosen (Alia Shawkat), la sua ultima notte e l’influenza che le sue canzoni e la scomparsa hanno esercitato su ammiratori, amici e nemici… Il film diretto da Ethan Hawke, presentato nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 36, non è un semplice biopic su un cantautore alternativo quanto interessante e sui generis: parliamo di una pellicola che parla di blues e di poesia, di amore e di disperazione, di un’amica tormentata e di una morte tragica. Un’opera profonda, con la sceneggiatura scritta a quattro mani con la stessa Sybil Rosen: i tre piani temporali si amalgamano alla perfezione, con lo spettatore che non perde i riferimenti e riesce a gustarsi una trama lineare. Grazia e delicatezza nel raccontare un poeta solitario, per il quale la musica era l’unica ragione di vita, arrivando a sacrificare i sentimenti per la compagna, la musa dei suoi testi e ancora di salvezza di fronte alle difficoltà della vita.L’alcol, le prostitute, gli eccessi: Blaze è rappresentato tra pregi e difetti, ma soprattutto in virtù della sua arma migliore, la musica e i testi. Sono infatti le parole delle sue canzoni le protagoniste di tutto, anche per descrivere l’amore nutrito nei confronti della moglie. Presentato al Sundance Film Festival 2018, con Ben Dickey che ha vinto il premio come miglior attore, deve la sua ottima riuscita anche al grande lavoro di Steve Cosens alla fotografia e di Jason Gourson al montaggio, con quest’ultimo che riesce a creare un’armonia straordinaria tra immagine e commento sonoro. Ethan Hawke si conferma regista e sceneggiatore di altissimo livello: insieme a High Life di Claire Denis, Blaze è uno dei film più belli di questa edizione del TFF36.

Carmine Massimo Balsamo, ilsussidiario.net

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