Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è un film kolossal diviso in capitoli

Da oggi sono disponibili su Prime  Video (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) le prime due puntate delle serie tratta dai romanzi di Tolkien

Era il 2001 quando usciva nei cinema Il Signore degli anelli – La compagnia dell’anello. Il film di Peter Jackson, premiato con quattro Oscar, cambiò per sempre la rappresentazione del genere fantasy sul grande schermo.  E ora Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere promette di fare altrettanto per quanto riguarda la serialità televisiva. Otto episodi in onda su Prime a partire da venerdì 2 settembre che ci trasporteranno in mondo magico, meraviglioso e pericoloso tratto dai romanzi di J.R.R. Tolkien. Un’era lontana in cui vennero forgiati grandi poteri, mitici regni ascesero alla gloria e caddero in rovina, eroi con qualche macchia e un po’ di paura vennero messi a dura prova, mentre la speranza di salvezza si faceva sempre più esile e una terrificante minaccia rischiava di far sprofondare tutto il mondo nelle tenebre. Ambientata in un periodo di relativa pace, la serie segue un gruppo di personaggi, alcuni già visti al cinema, altri nuovi, mentre si apprestano ad affrontare il temuto ritorno del male nella Terra di Mezzo. Dalle più crepuscolari profondità delle Montagne Nebbiose alle imponenti foreste della capitale elfica di Lindon, dall’isola meravigliosa del regno di Númenor fino ai luoghi più impervi, l’epopea di questi regni immaginari, di questi personaggi fantastici costruirà un’eredità che sopravviverà ben oltre il loro tempo. 

UN BUDGET FANTASTICO PER UNA SERIE FANTASY CHE SEMBRA UN FILM

“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, Sette ai Principi dei Nani nelle loro rocche di pietra, Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende, Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra. Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende. Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende”. Sono questi versi, tratti da un leggendario poema elfico, a introdurci a una festa per gli occhi ambientata migliaia di anni prima delle vicende narrate in Lo Hobbit Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien (trasportate sul grande schermo nelle due trilogie firmate da Peter Jackson). E il budget mostruoso messo a disposizione per la serie (parliamo di 58 milioni di dollari a episodio) si vede in ogni sequenza, tra acque infestate da un verme marino più letale di Moby Dick alle lucciole che illuminano la notte, dal misterioso essere piovuto dal cielo ai Pelopiedi, gli hobbit di montagna con le loro città simili a boschi. Tant’è che sembra d’assistere a un film kolossal suddiviso in capitoli più che a un prodotto pensato per la tv di fronte a tanta cura dei particolari. Ma si sa, la perfezione alberga nei dettagli.

IL  SIGNORE DEGLI ANELLI: GLI ANELLI DEL POTERE, IL CAST

Il cast di Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere è una sorta di popolosa orchestra in cui ognuno magistralmente fa la propria parte. Tuttavia, in questi due primi episodi spicca la figura di Galadriel,  aristocratica Elfa della Terra di Mezzo, Al cinema aveva il volto diafano della talentuosa Cate Blanchett, nella serie invece la ritroviamo assai più giovane, interpretata da Morfydd Clark, una ragazzina dalla ferrea volontà che si interroga sul principio di Archimede, ovvero perché le barche galleggiano e i sassi affondano? Ma soprattutto una volitiva e financo acerba  guerriera, consapevole che il Male farà la sua terrificante rentrée. Tuttavia, parimenti a Cassandra, nessuno pare darle credito. C’è un altro nota conoscenza a farci compagnia. Si tratta del nobile Elrond. Nella trilogia cinematografia era Hugo Weaving a vestire i panni dell’elfo dal bel aspetto. Qui, invece, troviamo, Robert Aramayo, attore inglese già a suo agio con il fantasy (era il giovane Ned Star di Game of Thrones) dalla mascella assai squadrata. Non potevano poi mancare Celebrimbor (Charles Edwards) il brillante fabbro di razza elfica, artefice degli anelli del potere. Il versante più incline al genere comedy è degnamente rappresentato da Durin IV (Owain Arthu), Principe della città nanica di Khazad-dûm e dalla sua gentile consorte, la principessa Disa (Sophia Nomvete). Il lato romantico della serie, invece, si palesa, attraverso l’amore proibito fra storia d’amore proibita tra l’elfo silvano, Arondir, (Ismael Cruz Còrdova) e Bronwyn, interpretata da Nazanin Boniadi, speziale e guaritrice, appartenente alla razza umana.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI: GLI ANELLI DEL POTERE, TOLKIEN PER TUTTI

Già da questi due primi episodi, L’ombra del passato Alla deriva, diretti da J. A. Bayona e sceneggiati da J. D. Payne e Patrick McKay, si comprende che Il Signore degli anelli: Gli anelli del Potere, intende rivolgersi non solo agli habitué della Terra di Mezzo o ai fedelissimi di Tolkien. La scommessa, vinta, è quella di coniugare poesia e spettacolo. In fondo la serie tratta di temi universali e i miti, come insegna Sallustio, sono “quelle storie che non avvennero mai, ma sono sempre. Come la peculiarità che distingue da sempre, più o meno tutti gli abitanti del globo terracqueo, “la razza umana più di qualunque cosa desidera il potere”. Ma bisogna sempre temere ciò che si desidera.






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