Elisabetta II, il ritratto più bello

Il primo ritratto di The Queen da monarca, pubblicato via social da Royal Collection Trust, ha fatto in fretta il giro del web.

Una foto bellissima, che ritrae la regina a 26 anni, pochi giorni dopo la morte del padre Giorgio VI
A Sandringham House, 67 anni fa, moriva Giorgio VI e la figlia 26enne Elisabetta diventava regina. Venti giorni dopo Dorothy Wilding avrebbe realizzato il primo ritratto ufficiale della nuova monarca, uno scatto bellissimo in bianco e nero che ritrae Elisabetta con lo sguardo velato da una percettibile malinconia, una delle sue tiare preferite, quella delle ragazze di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, molto sfruttata ancora oggi, e gli orecchini di perle.

La foto, utilizzata nelle stampe ufficiali dal 1953 al 1971, è stata condivisa via social da The Royal Colelction Trust, che conserva le collezioni fotografiche, i ritratti e altri materiali riguardanti casa Windsor in occasione dell’anniversario dello scatto, e ha fatto presto il giro del web.

Non è difficile riconoscere la donna di oggi nella ragazza di un tempo, così come è inevitabile constatarne la bellezza.

A The Queen, probabilmente, il tutto non avrà fatto granché effetto. Per lei febbraio non è un mese da ricordare, proprio perché legato alla morte del padre. L’Accession Day lo trascorre sempre a Sandringham, da sola o con il marito Filippo, senza troppi clamori. «Con la morte improvvisa del mio caro padre sono chiamata ad assumermi gli obblighi e i doveri della sovranità», disse nel suo primo discorso da regina, sottolineando come avesse il cuore troppo pieno di tante cose per poter dire di più in quel momento, ma caparbia nel voler proseguire il suo impegno.

Una promessa ampiamente rispettata, in quasi settant’anni di regno, passati tra burrasche politiche e familiari, dagli scandali degli anni Novanta, segnati dalle irrequietezze di Lady Diana e dalla sua morte tragica, il momento peggiore per la monarchia, che non aveva mai toccato punti tanto bassi di popolarità, alla «rinascita» dell’«effetto Kate».

Il matrimonio di William con una «ragazza del popolo», conosciuta sui banchi dell’Università, ha portato nuovo vigore ai Windsor, improvvisamenti ridestati dal loro torpori tradizionalisti e per molti aspetti superati per farsi famiglia glamour e al passo con i tempi. L’arrivo in famiglia di Meghan Markle, nonostante le polemiche che ogni tanto riprendono vigore, sta facendo lo stesso. Elisabetta continua a vigilare, seppur con maggior indulgenza. Con i nipoti lo è stata di più che con i figli, specie con Harry, il più inquieto, quello che più di tutti ha sofferto per la perdita della madre. The Queen gli ha perdonato di tutto, dalle mascherate da nazista alle ubriacature in giro per Londra, più nonna che regina. E con il tempo ha iniziato a coccolare anche Carlo, destinato a succederle. «Un uomo appassionato e creativo», lo aveva definito lo scorso novembre, in occasione dei festeggiamenti per i suoi 70 anni, «Un erede devoto e rispettato, paragonabile a qualsiasi altro nella storia». Sarà reggente entro il 2021, si vocifera, ma non re. Ad abdicare The Queen non pensa. Ha fatto una promessa.

Antonella Rossi, Vanity Fair

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