Da X Men a Pinocchio, 2019 tra sequel e remake

Le parole chiave per orientarsi nelle strenne, nelle offerte speciali e nel discount cinematografico del 2019 sono quattro: remake, sequel, prequel e spin-off. Certo, si può dire che anche Shakespeare vestiva di panni nuovi gli architravi della tragedia classica, ma quando la stessa, logora struttura narrativa viene rimessa a nuovo senza un soffio di originalità per più e più volte, si rischia di scoprire che, soprattutto a Hollywood, di questi tempi il re è nudo.

A cavallo delle feste per la verità, la partita tra Europa e America si annuncia quasi in parità grazie agli italiani Giovanni Veronesi e Luca Guadagnino che con il picaresco MOSCHETTIERI DEL RE (ennesima rivisitazione in chiave stracciona e ironica dei capolavori di Alexandre Dumas) e con SUSPIRIA (terrificante ritorno alle atmosfere di uno de capolavori di Dario Argento) rispondono alla carica dei replicanti a stelle e strisce in passerella con il nuovo SPIDER-MAN (versione a cartoon dell’eroe Marvel), AQUAMAN (all’esordio sul grande schermo, ma ultimo nato della sfortunata sequenza dei DC-Comics rivisti in casa Warner) e soprattutto il fortunato RALPH SPACCA INTERNET che al secondo stadio evolutivo si conferma una sicurezza per la Disney.

Nei mesi successivi, però, l’armata americana dei sequel rischia di diventare una vera e propria ondata che funzionerà finché anche le nuove generazioni di spettatori non scopriranno l’inganno accorgendosi che quasi sempre nulla vale gli originali. Non è detto che la regola valga per il nuovo tentativo di tornare grande firmato da M. Night Shyamalan con GLASS (in uscita a gennaio) che incrocia e sviluppa i temi di un “classico” come “Unbreakable”. Ma la regola rischia invece conferme da CREED 2 con Sly Stallone, DRAGON TRAINER (arrivato al terzo capitolo), CAPTAIN MARVEL (atteso per marzo in onore dell’inarrivabile Stan Lee), AVENGERS MOVIE (ancora rifacendosi alla saga Marvel), il terzo JOHN WICK con Keanu Reeves impegnato ormai a emulare Tom Cruise in materia di longevità atletica, fino agli X MEN guidati da Michael Fassbender, ai MEN IN BLACK rivisitati, al quarto episodio di TOY STORY che, tra tutti, promette la maggiore originalità grazie al costante genio innovativo della banda Pixar.

Si arriva fino all’estate con un ulteriore X MEN con Antonio Banderas, uno spin-off di “Fast and Furious” intitolato HOBBS AND SHOW e una nuova avventura di SPIDER-MAN garantita da comprimari di peso come Michael Keaton, Samuel L.Jackson, Jake Gyllenhaal.

Alla categoria dei remake dovrebbe essere iscritto anche il DUMBO di Tim Burton, ma in questo caso ci si aspetta che il genio d’autore porti nuova linfa alla fiaba Disney. Perché anche il feuilleton ottocentesco usava sempre gli stessi personaggi e allungava da un romanzo all’altro le gesta dei suoi eroi, ma non per questo si appiattiva sull’idea della copia conforme. Non c’è al cinema una legge non scritta che impedisca a Guillermo Del Toro e a Matteo Garrone di accanirsi quasi in contemporanea su un canovaccio ben noto come PINOCCHIO, ma dovrebbe essere vietato copiare senza genio o almeno passione.

Da quando è nato, il cinema guarda a se stesso come poche arti prima; ama citarsi, rimanda eroi e miti che sono nati ben prima di lui, ma ha saputo creare una mitologia e un’epica di cui adesso rischia di abusare guardandosi solo l’ombelico. Questa è allora la vera scommessa del 2019: uscire dalla palude del già visto e trovare autori, storie, personaggi che restituiscano al pubblico la meraviglia autentica. Che non è fatta solo di un effetto speciale in più, di una realtà aumentata, di un altro trucco da baraccone. Ma che sa invece creare ancora, nello spettatore, lo stupore della prima volta.

Giorgio Gosetti, ANSA

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