Cremonini, nuovo singolo seguendo il volo del Colibrì

Singolo anticipa album La ragazza del futuro, in uscita il 25/2

La leggerezza del volo di un colibrì, la magia degli archi, la poesia delle parole.

Il ritorno di Cesare Cremonini conferma il ruolo di poeta delle emozioni del cantautore bolognese: l’1 dicembre esce, infatti, “Colibrì”, il primo estratto dal nuovo album, il settimo in studio, “La ragazza del futuro”, in uscita il 25 febbraio.

”L’immagine della copertina de “La ragazza del futuro” rappresenta per me un nuovo concetto dell’uomo e della natura. È nella fanciullezza, nella capacità dei più giovani di vedere un nuovo mondo, nella purezza dei sentimenti espressi nella natura, che ho trovato l’ispirazione per tutto il nuovo progetto”, spiega l’artista. Un brano intimista, delicato, che ribadisce la libertà artistica e la qualità della musica di Cremonini, in una continua sfida alla forma canzone, tra scrittura profondamente cantautorale e sonorità pop più moderne. “Colibrì parla dell’avversarsi di una profezia – racconta Cesare -. In questo senso, per me, è un’opera di fantascienza più che una canzone sull’attualità, un’esperienza musicale legata all’intero album, più che una semplice hit. Si esprime con un linguaggio garbato e immaginifico perché è nella gentilezza della poesia che individuo la mia idea di futuro. Per questo motivo ho scelto Colibrì come porta di entrata del nuovo progetto. La mia prima pagina di un viaggio nel domani che comincia oggi”. L’immagine del piccolo volatile, che in molte culture rappresenta l’amore per la vita, il coraggio e la perseveranza, accompagna la voce dell’artista nel brano, dando vita a versi che descrivono una ragazza, simbolo di verginità e ritrovata purezza, che raggiunge una metropoli del presente guidata dal suo volo. Lo stesso volo in cui si trova coinvolto l’ascoltatore, come in un viaggio interiore dentro a un universo fatto di purezza, natura e libertà. “Nella canzone non spiego quel è accaduto come farebbe un cronista, ma ciò che ho avvertito come imminente – aggiunge ancora Cremonini, che ha scritto il brano con Davide Petrella e lo ha prodotto con il fedele Alessandro Magnanini -. Interpreto il sentimento che ci vede tutti in attesa di qualcosa, di un segnale, di un colpo di reni della fortuna. Questa canzone esprime la stessa religiosità che accompagna qualsiasi nascita. Un mistero dell’attesa per me sacro e inspiegabile che però è l’unica risposta che si possa dare allo strapotere delle macchine e della tecnologia”. E racconta come il lockdown abbia avuto un ruolo nel suo lavoro: “Durante i mesi peggiori della pandemia ho sentito in modo profondo che le canzoni che si scrivono e si ascoltano oggi hanno un ruolo molto preciso, più importante. Come è sempre accaduto la musica ha il potere di preannunciare le trasformazioni. Quando nelle canzoni parliamo del futuro iniziamo a tenere insieme il filo del tempo e sfuggiamo alla frammentazione”. La canzone è stata registrata tra Bologna, Los Angeles e Londra. Gli archi sono stati arrangiati da Nick Ingman, e impreziositi dall’intervento di Davide Rossi, e sono stati registrati negli studi di Abbey Road a Londra. “Credo sempre di più nelle collaborazioni artistiche fra esperienze diverse, anche umane, ma prediligo quelle musicali a quelle canore. Penso che per ritrovare una idea comune di società anche noi, artisti della musica pop, che per me la tra le più potenti forme di comunicazione dei nostri tempi, sia utile unire stili musicali e idee diverse fra loro. “Colibrì” è proprio nata nel momento in cui ho iniziato a immaginare la bellezza e la libertà, che oggi sembra mancare ma che c’è, certamente nella mia mente”. Cesare Cremonini tornerà live la prossima estate con Cremonini Stadi 2022. Il via da Lignano il 9 giugno, poi Milano, Torino, Padova, Firenze, Bari, Rom e il 2 luglio Imola all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari.

Ansa.it

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