L’attore presenta con la Hunziker quattro serate evento su Canale 5
Pur celebrativo e commemorativo (Gino e Michele pare siano intenzionati a non riproporre più Zelig come lo conosciamo), una novità tuttavia questa edizione ce l’ha: la conduzione affidata a Michelle Hunziker, che in questa casa si è fatta le ossa, e a Christian De Sica, un alieno assoluto nella tana del cabaret. «Eh, sì, mai fatto – conferma -. Alla prima puntata me la facevo sotto. Oltre a cinema, ho fatto teatro, varietà e musical, e tanta tv ai tempi di Falqui e Trapani. Mai lavorato così: si provava e riprovava fino alla perfezione. Qui si fa una lettura a tavolino, si vede l’effetto che fa nel piccolo Zelig di viale Monza con 150 persone, poi via davanti a 2000 spettatori per la registrazione».
Senza nessuna certezza su cosa faranno i comici.
«Nessuna. È il regno dell’improvvisazione. Per esempio, durante una prova, Manera è saltato sul palco inveendo, da vero scalmanato. Una follia. Stavo per rispondere per le rime, malamente. Poi ho guardato gli autori: serafici. E mi sono adeguato».
Superato lo shock?
«Ora mi sento sicuro. Aiuta che si respiri un’aria da famigliona allargata. Poi magari all’ultima puntata ci scanniamo, ma ora si va d’amore e d’accordo. Michelle, così energetica, mi dava la carica già ai tempi di Striscia».
Resta il fatto che lei è un corpo estraneo.
«Penso di essere stato scelto proprio per questo. Ci sono coloro che hanno fatto la storia di Zelig , e ci sono io. Festeggiando i 20 anni, penso che gli autori stiano testando anche la direzione da dare allo show in futuro. E che la strada scelta sia quella del varietà, verso il quale la mia presenza e certi numeri cantati e ballati, già un po’ lo porta».
Anche la sua comicità è diversa.
«Io non sono un comico, ma un attore brillante. Comico sono diventato per via dei cinepanettoni e dell’assenza di alternative al cinema. La macchietta l’ho fatta mettendomi i tappi nel naso. Ma che dire, in Italia senza comicità non si sta: è nell’aria come la moda. Zalone è il perfetto comico dei nostri giorni: politicamente scorretto . Il comico deve essere cattivo e sulfureo, un po’ diabolico. Io invece… ».
Dicembre è il suo mese, il mese dei cinepanettoni.
«Il 15 esce Poveri ma ricchi, regia di Brizzi. Tanti i film comici che ci contenderanno il botteghino, ma il vero avversario saranno il cartoon Disney e Star Wars. Per gli italiani spero solo il meglio: alla mia età essere competitivo fa un po’ schifo. Ma a dicembre, il 9, in America va su anche la serie Mozart in the Jungle. Ho fatto cinque episodi girati a Venezia: sono l’ex marito di Monica Bellucci. Poi con l’anno nuovo torno a girare l’Italia con Siani e Il principe abusivo (a Torino all’Alfieri a febbraio, ndr), un titolo – un po’ commedia brillante e un po’ musical – che mi ha dato tante soddisfazioni, prima al cinema e ora a teatro ».
ADRIANA MARMIROLI, La Stampa