Netflix, arriva ‘Elite’: lotta di classe con cadavere. Quei cattivi ragazzi, leader di domani

La serie disponibile dal 5 ottobre sulla piattaforma. Sesso, segreti, bugie e un omicidio nel liceo più prestigioso in cui si forma la futura classe dirigente di Spagna

C’è un morto ammazzato. E si vede subito. Quel che non si capisce è chi sia il morto e soprattutto chi sia l’assassino, visto che almeno otto persone avrebbero avuto ottime ragioni per commettere quell’omicidio. Da quel morto partono a raggiera, e lì tornano a convergere in modo tragico, le storie raccontate da Elite, la produzione Netflix spagnola disponibile dal 5 ottobre. Otto puntate, ambientazione stile Gossip Girl ma molto meno teen, thriller ben architettato in cui non manca proprio niente: scontro fra classi, musulmani e integrazione, omosessualità e omofobia, gravidanze indesiderate e omogenitorialità, costruttori senza scrupoli, bullismo, sesso, droga.
Las Encinas, nella città di San Esteban, è il college migliore e più esclusivo di Spagna. Lì vanno a studiare i figli delle élite perché “da qui usciranno i leader del domani”. Divise, soldi, spocchia. Vizi e carpricci. Lì finiscono tre ragazzi di tutt’altra estrazione: una scossa di terremoto ha buttato giù il tetto di una scuola di periferia e gli alunni sono stati redistribuiti negli istituti dell’area. Loro sono stati i più fortunati. O almeno così credono. Nadia, Cristian e Samuel si scontrano subito con le differenze sociali. Nadia è di origine palestinese, indossa l’hijab, i genitori vendono frutta. Cristian è un coatto chiassoso e ignorantissimo (“Se ho letto la Costituzione? No, aspetto che facciano il film”). Samuel, cameriere, aspetto da bravo ragazzo, è timido e chiuso, madre alcolista e fratello in galera. Il loro innesto scuote quel micromondo blindato, agitato da impicci inconfessabili. In cui tutti si coprono a vicenda e nessuno è quel che sembra. Ma loro non sono disposti a cedere di un millimetro. Hanno l’occasione di diventare come “quegli altri”, e non vogliono lasciarsela sfuggire. Film corale con tutti i componenti del cast ben sintonizzati, Elite punta fra l’altro sulla presenza di tre attori di La casa di carta, altra produzione spagnola Netflix di grande successo: Marìa Pedraza (qui Marina, là la figlia dell’ambasciatore inglese Alison), Miguel Herran (qui Cristian il coatto, là Rio), Jaime Lorente (qui Nano, Denver in La casa di carta). A essi si aggiungono Itzan Iscamilla, Miguel Bernardeau, Aròn Piper, Ester Expòsito, Mima El Hammani, Alvaro Rico, Omar Ayso. E Danna Paola, attrice e cantante molto popolare in Messico, nel ruolo di Lu.

Alessandra Vitali, La Repubblica

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