EI TOWERS, STOP DA RAI E ANTITRUST

mediaset(di Andrea Secchi, salve Italia Oggi) Doppio ostacolo per EI Towers nell’offerta di acquisto e scambio su Rai Way, la società delle torri della Rai. Da una parte viale Mazzini ha comunicato ieri che il proprio cda ha ritenuto «improcedibile» l’opas, un atto dovuto dopo le posizioni espresse più volte da governo e in particolare dal ministero dell’economia sull’impossibilità per la Rai di scendere sotto la maggioranza.
Dall’altra, gli uffici dell’Antitrust hanno concluso la loro istruttoria e sostanzialmente confermato tutti i dubbi che avevano espresso l’11 marzo: l’acquisizione creerebbe una posizione dominante sul mercato orizzontale delle torri, ma anche sul mercato verticale, ossia quello della pubblicità e dei contenuti, appartenendo entrambe le società a gruppi più ampi che operano nei diversi settori. «Sulla base degli elementi emersi nell’istruttoria», si legge nella comunicazione delle risultanze istruttorie della Direzione Comunicazioni, «l’operazione in esame, nella configurazione e nel perimetro descritti dalla parte nella notifica del 25 febbraio 2015, non è suscettibile di essere autorizzata, ai sensi dell’art. 6 della legge n. 287/90 (la legge sulla concorrenza, ndr)».
Quella dell’Antitrust non è però ancora una bocciatura definitiva. Ora le società avranno 10 giorni di tempo per fare le proprie considerazioni, dovrà essere acquisito il parere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si arriverà all’audizione finale e quindi alla decisione del collegio presieduto da Giovanni Pitruzzella.
EI Towers dal canto suo ha risposto ieri sia alla Rai che all’Antitrust. La società controllata indirettamente da Mediaset ha innanzitutto fatto notare come la comunicazione dell’Agcm sia stata inviata verificatane «la non manifesta infondatezza», un atto dovuto, insomma. Poi ha sottolineato che «esaminerà gli elementi emersi nel corso dell’istruttoria e presenterà le sue osservazioni nella convinzione di poter convincere l’Autorità dell’infondatezza delle conclusioni della Direzione Comunicazioni e della compatibilità dell’operazione con la normativa sulla concorrenza, come si è già verificato in numerosi paesi europei».
Resta da vedere, quindi, come deciderà di muoversi EI Towers effettivamente di fronte alla preannunciata bocciatura dell’Antitrust, ossia se deciderà di cambiare i termini dell’opas nei prossimi 10 giorni, per ora sempre fermi all’obiettivo del 100% della società con un minimo del 66,67% o se appunto cercherà di far valere l’offerta iniziale come non anticoncorrenziale.
Al cda di viale Mazzini, che dice che «la citata offerta deve ritenersi improcedibile», EI Towers ha invece risposto contestando «in toto l’affermazione contenuta nell’irrituale comunicato», anche alla luce del fatto che nel documento che annunciava l’opas «EI Towers si è riservata la facoltà di rinunciare alla condizione del raggiungimento della soglia del 67% del capitale di Rai Way».
Il messaggio è: parliamone. Durante la conferece call di presentazione dei risultati 2014 la scorsa settimana, l’amministratore delegato di EI Towers, Guido Barbieri, ha detto che la sua società avrebbe chiesto un incontro con i manager di Rai Way per sapere quale fosse la valutazione dell’offerta e, dopo aver ribadito che l’opas resta nei termini iniziali, ha però affermato che l’eventuale valutazione dell’acquisizione di una quota di minoranza sarebbe dipesa dalla governance: in altre parole non in una società interamente guidata dalla Rai.

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