Federica Sciarelli indignata per le parole del giudice del caso Vannini

Sulla questione aperta durante la puntata di ‘Chi l’ha visto?’ interviene il ministro della Giustizia: “La frase del magistrato è inaccettabile. Avviato accertamenti”

È diventato un caso la frase del giudice di fronte alla bagarre scoppiata in aula due giorni fa alla lettura della sentenza per l’omicidio di Marco Vannini, che ha ridotto la condanna in secondo grado da 14 a 5 anni. Le sue parole sono state riportate e amplificate in diretta mercoledì sera su Rai3 durante il programma Chi l’ha visto?, arrivando il giorno dopo anche al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha avviato verifiche e accertamenti in merito al caos che si è scatenato in aula al momento della sentenza che ha ridotto la pena ad Antonio Ciontoli per l’omicidio del fidanzato della figlia, 20 anni, ucciso il 18 maggio del 2015 a Ladispoli.Federica Sciarelli ha mostrato la sua indignazione per l’esito del processo d’appello che ha ridotto la pena per Antonio Ciontoli: “Questa sentenza ha smontato l’accusa in primo grado derubricandola da omicidio volontario a omicidio colposo. Ammesso che Ciontoli non abbia sparato volontariamente a Marco, come si giustifica l’omissione di soccorso? I referti medici dicono chiaramente che il ragazzo poteva essere salvato, se avessero chiamato in tempo l’ambulanza e se avessero detto subito che si trattava di un colpo di pistola e non di un buchino fatto con il pettine”. Ma la cosa che ha fatto più infuriare Sciarelli sono state le parole del presidente della corte d’assise dopo la lettura della sentenza, dichiarazioni che ha mostrato durante il programma. Nelle immagini si vede chiaramente la reazione della madre di Marco Vannini che urla “vergogna” e le reazioni rabbiose e gli applausi ironici dei parenti. Il presidente, interrotto più volte, si rivolge ai familiari del ragazzo ucciso e commenta: “Questa è un’interruzione di pubblico servizio ai sensi dell’articolo 40 del codice penale. Vi volete fare una passeggiata a Perugia?”. La conduttrice ha poi spiegato il senso della frase: “Se qualcuno commette un reato nei confronti di un giudice in un processo che riguarda Roma, chi deve giudicare deve far parte del collegio di Perugia. E così ai parenti di Marco, il giudice ha detto: ‘se vi volete fare una passeggiata a Perugia…'”.Sulla questione sottolineata da Sciarelli è intervenuto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che, con un video su Facebook, annuncia di aver “già attivato gli uffici affinché vengano fatte tutte le verifiche e gli accertamenti del caso”. Nel video il ministro esterna la sua disapprovazione sul comportamento e sulle parole pronunciate dal presidente del collegio della Corte d’assise d’appello di Roma: “Un magistrato ha tutti gli strumenti idonei a far mantenere l’ordine in un’aula giudiziaria: ritengo sia inaccettabile, sono indignato, che un magistrato interrompa la lettura del dispositivo della sentenza per dire ‘se volete andare a fare un giro a Perugia ditelo'”. “Questa mattina – dice anche Bonafede – ho chiamato personalmente la mamma di Marco Vannini, abbiamo parlato e parleremo ancora qui al ministero. A lei ho già spiegato che il ministro della Giustizia non può entrare nel merito delle decisioni dei giudici. È un principio fondamentale della nostra Costituzione che io non posso e non voglio violare. Detto questo, ho guardato con molta attenzione il video in cui viene ripreso il momento della lettura del dispositivo della sentenza, un video entrato nelle case di milioni di cittadini, e voglio spiegare che un magistrato ha tutti gli strumenti idonei a far mantenere l’ordine all’interno di un’aula giudiziaria. Ecco perché ritengo inaccettabile quel che è accaduto”.

repubblica.it

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