PER LA SERIE DA “L’AMICA GENIALE” LA RAI DIVENTA PARTNER DI HBO

In tv la tetralogia di Elena Ferrante: riprese in estate, partito il casting

Antonio Campo Dall’Orto l’aveva promesso: la rinnoveremo, questa Rai. E alla fine ci è riuscito. Se in tutto o in parte è ancora difficile da dire, ma dopo I Medici, colossal produttivo amato più dal pubblico che dai critici e distribuito in tutto il mondo da Netflix, è il turno de L’amica geniale, dal romanzo di Elena Ferrante con lo stesso titolo. Che non solo diventa una serie tv prodotta da Fandango e Wildside e diretta da Saverio Costanzo, già svezzato da In Treatment di Sky; ma che segna pure la prima, vera collaborazione tra Rai e Hbo, gigante della tv americana di qualità (sue Il Trono di Spade, la più recente Westworld, The Night Of, The Wire e I Soprano).
La storia alla base, la tetralogia di Elena Ferrante, basterebbe per convincere il più agguerrito degli oppositori. Tutto il progetto, dalla testa ai piedi, dai toni segretissimi all’attenzione particolare nella diffusione di informazioni, respira internazionalità, apre nuovi orizzonti e dimostra che la televisione pubblica italiana non vale meno, almeno per le aspirazioni, della britannica Bbc.
La Wildside di Lorenzo Mieli, che ha già firmato un altro grande prodotto italiano, The Young Pope di Paolo Sorrentino, affianca Fandango, e insieme, spalla a spalla, capitanati dalla produttrice esecutiva Jennifer Schuur, si preparano a portare sul piccolo schermo una delle storie più fortunate e lette degli ultimi anni, prima in classifica nelle Top 10 di tutto il mondo: L’amica geniale (edito da E/O), primo di quattro libri ambientati tra Napoli e resto d’Italia, tra passato e presente, incentrato sull’amicizia speciale tra due donne, cuore e mente di Elena, ribattezzata Lelù, e di Raffaella, la spigliatissima Lila. Una, la prima, volenterosa, diligente e seria, forse anche troppo. L’altra, la seconda, bella, carismatica e intelligente.
Chi delle due sia la «geniale» del titolo è difficile dirlo. Dipende dai punti di vista: meglio la costanza o il talento puro e crudo? Nella serie Rai-Hbo, probabilmente la narrazione verrà improntata seguendo Lelù: l’infanzia, l’adolescenza, le aspirazioni; l’amicizia – così difficile, talvolta velenosa – con Lila.
Tutto ambientato a Napoli, tra strade, vicoli e rioni. Subito prima del boom, poi subito dopo, quindi nella storia contemporanea, a un passo e oltre da Mani Pulite. Tutti gli episodi – in totale otto – saranno diretti da Saverio Costanzo – sarà sempre lui, ci si chiede, lo «showrunner»? -, che firmerà anche la sceneggiatura insieme alla misteriossissima – ma chi vuole sapere la sua vera identità? Time l’ha comunque piazzata tra le cento persone più influenti del 2016 – Elena Ferrante, a Francesco Piccolo e a Laura Paolucci. Distribuzione internazionale FremantleMedia.
Le riprese, fanno sapere dalla Rai, iniziano quest’estate. A Napoli si sono già tenuti i provini per chi interpreterà Lelù e Lila da bambine. Non è, in termini assoluti, la prima volta che Hbo lavora con un network italiano; era già successo con The Young Pope. Il fil rouge tra le due produzioni: la presenza di Wildside e l’intenzione – ribadita da Campo Dall’Orto nel comunicato ufficiale – di puntare alla platea internazionale. Data di uscita e cast ancora ignoti.
Qualche rumor, nell’ambiente, c’è. Si favoleggia di una co-protagonista straniera. Stando a quello che a oggi sappiamo, possiamo azzardare due ipotesi. La prima: saranno quattro stagioni. La seconda: almeno fino alla fine di queste prime otto puntate, è difficile credere che vedremo tutto il cast; L’amica geniale, dopotutto, si concentra sull’infanzia – e quindi sulla giovinezza – di Lelù e Lila.

Gianmaria Tammaro, La Stampa

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