La famiglia media americana
I Simpson sono la rappresentazione deformata e dunque ancora più reale della famiglia media americana perché è nell’eccesso dei singoli caratteri dei protagonisti che si coglie l’essenza dell’animo umano. «Quando ho creato i Simpson avevo fretta — ha raccontato il suo inventore Matt Groening — e allora ho dato ai personaggi i nomi della mia famiglia: Homer come mio padre, Marge come mia zia, Lisa e Maggie come le mie due sorelle. Dare a Bart il mio nome sarebbe stato troppo ovvio». Il contesto è la cittadina di Springfield (negli Usa ne esistono 151), l’obbiettivo è irridere lo stereotipato stile di vita americano: «Tutti ridono dei Simpson, è facile sentirsi superiori a loro e nessuno, a cominciare dagli americani, ha mai pensato: “Anche io sono cosi”». Lo spirito del cartoon è sempre lo stesso: anarchico. «Le grandi società e i governi sono contro l’ individuo. La sola difesa che abbiamo è essere noi stessi». La ricetta è essere politicamente scorretti: «Dagli inizi ad oggi ogni puntata fa arrabbiare qualcuno e questo mi rende felice». Il primato è destinato ad allungarsi perché Fox ha già rinnovato il cartoon anche per la stagione numero 30.
Renato Franco, Corriere.it