MORTA DEBBIE REYNOLDS: LA MADRE DI CARRIE FISHER STRONCATA DA UN ICTUS DOPO LA SCOMPARSA DELLA FIGLIA

L’attrice, 84 anni, era stata ricoverata all’ospedale Cedar Sinai di Los Angeles in condizioni gravissime. Dopo poche ore, il decesso. Stava preparando i funerali della figlia quando ha accusato il malore. Il figlio Todd: “Le sue ultime parole: ‘Voglio solo stare con Carrie’…”

debbie-reynoldsLOS ANGELES – Il cuore spezzato dalla scomparsa di Carrie. A poco più di 24 ore dalla morte della figlia Carrie Fisher – la principessa Leila di Star WarsDebbie Reynolds, la madre 84enne, è stata stroncata da un ictus. La Reynolds si trovava a casa del figlio Todd Fisher per discutere i dettagli del funerale di Carrie, quando ha accusato il malore. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi: poco dopo il ricovero al Cedars Sinai Hospital di Los Angeles, l’attrice è deceduta.
La Reynolds, 84 anni, era “fuori di sé” – dicono le persone che le erano vicine – da quando Carrie Fisher era stata colpita da un arresto cardiaco mentre era in volo da Londra a Los Angeles, per poi morire la mattina del 27 dicembre. Al momento dell’emergenza medica, Reynolds stava organizzando, insieme al figlio, il funerale di Fisher. “Voleva che venisse seppellita nello stesso posto dove sarebbe andata lei” scrivono fonti vicine alla famiglia. Il figlio ha confermato la morte della madre: “Ora Debbie è insieme a Carrie, ora i nostri cuori sono doppiamente spezzati”. Todd Fisher ha rivelato anche le ultime parole della madre: ”Voglio solo stare con Carrie”. Poche ore prima di morire, Debbie Reynolds aveva postato su Facebook uno struggente ricordo di Carrie, ringraziando i fan per il loro sostegno. “Grazie a tutti quelli che hanno abbracciato i doni e i talenti della mia amata e incredibile figlia,” aveva scritto. “Sono grata per tutti i vostri pensieri e preghiere che ora la stanno guidando verso la sua prossima fermata. Con amore, la mamma di Carrie.”
Reynolds, che aveva introdotto la figlia a Hollywood dopo aver avuto a sua volta un enorme successo sullo schermo, in particolare con la sua partecipazione da protagonista al film Singin’ in the Rain diretto da Gene Kelly e Stanley Donan, era stata sposata con il padre di Fisher, Eddie, per quattro anni fra il 1955 e il 1959. Todd, anche lui attore, e Carrie, erano i loro unici due figli. Ma la sua fama è più legata a uno scandalo di Hollywood che alla sua performance sul piccolo schermo. Nel 1955 Reynolds, come detto, sposò Eddie Fisher, e i loro migliori amici erano il produttore Mike Todd e sua moglie, Elizabeth Taylor. Nel 1958 Mike rimase vittima di un incidente aereo, Eddie Fisher e sua moglie Debbie scesero in campo in soccorso per consolare Elizabeth Taylor: una vicinanza che rese Fisher e Taylor amanti, e provocò il divorzio da Reynolds. Un addio seguito poco dopo dalle nozze fra Elizabeth Taylor ed Eddie Fisher.
La Reynolds si sposò altre due volte: con Harry Karl dal 1960 al 1973 e con Richard Hamlett dal 1984 al 1996. “In un certo senso è quello in cui mi sono identificata con la principessa Leila”, aveva detto lo scorso anno Carrie Fisher durante le interviste stampa per il settimo capitolo di Guerre Stellari in cui era tornata a interpretare il ruolo che l’aveva lanciata. “Anche lei, come me, era stata abbandonata bambina dal padre”.
Fra la Reynolds e la figlia le cose non erano state facili per decenni. Il loro complicato rapporto venne raccontato nel 1990 dal film Cartoline dall’inferno ispirato all’autobiografia di Carrie (Meryl Streep interpretava una donna che tornava a casa dalla madre dopo un periodo in un centro di riabilitazione). Carrie aveva anche parlato del rapporto con la madre in Wishful Drinking, un one woman show di Broadway poi mandato in onda sulla HBO, il monologo di una donna sulla sua infanzia e le sue lotte contro le dipendenze.
Solo negli ultimi anni madre e figlia si erano riavvicinate. Carrie aveva portato la mamma con sé alla prima di Episode VII a Los Angeles, e le due erano state fotografate insieme a vari eventi. Nel 2011 erano apparse insieme all’Oprah Winfrey Show e Carrie aveva ricordato la volta in cui era crollata su un set per un’overdose ed era stata trasportata al Cedar Sinai Hospital. “È stata una notte terrificante” diceva Debbie. “Pioveva a dirotto, ero in macchina con la pioggia che sbatteva contro il finestrino e piangevo come un agnellino non sapendo se al mio arrivo avrei trovato mia figlia viva. Ho pensato spesso che avrei perso Carrie, ho dovuto camminare attraverso tante lacrime, ma ne è valsa la pena”.
E c’è anche un documentario sul rapporto tra madre e figlia: Bright Lights: Starring Carrie Fisher and Debbie Reynolds che debutterà al festival del cinema di Palm Springs e poi su HBO in marzo.

Silvia Bizio, Repubblica

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