X Factor, è giusto che chi è famoso gareggi con gli sconosciuti?

È il caso di Francesco Bertoli, il biondissimo cantante, ex frontman dei Jarvis, che l’anno scorso si era ritirato da X Factor dopo aver superato le selezioni

È giusto dare una seconda occasione a chi la prima l’ha buttata? Se è vero che quasi sempre il treno non passa mai due volte, sembra invece che i giudici di X Factor abbiano deciso di andare in controtendenza, chiudendo le audition con 3 sorprendenti sì che non potevano certo non far discutere.
A destare clamore è stata, prima di tutto, la partecipazione di Francesco Bertoli, il biondissimo cantante ex frontman dei Jarvis. Proprio l’anno scorso il gruppo aveva dapprima superato le selezioni per entrare al serale di X Factor,  per poi ritirarsi poco prima della messa in onda gettando fango, attraverso le parole del loro manager, sulla produzione e sul programma.

Il ragazzo si presenta come “il Justin Bibier de’ noantri” (piace e sa di piacere), ma è indubbio che ci vuole una bella faccia tosta per tornare sul palco di X Factor oltre ad una totale incoerenza. L’unico no, però, è quello di Fedez, dato più per principio che per una valutazione canora del ragazzo: ci si può fidare di uno che l’anno scorso ha mollato? E se quest’anno facesse lo stesso? Non si sta togliendo un’occasione a chi crede realmente in questo talent per darla invece a chi cerca solo visibilità anche calpestando proprio quel programma che gliela dà? Anche se Bertoli dovesse riuscire a raggiungere il live, la sua strada sarà sicuramente in salita, infatti, a parte le giovani fan che rivedono in lui il fascino biondo di Draco Malfoy, il pubblico non gli ha perdonato l’abbandono (e soprattutto la polemica) dello scorso anno.

A proposito di gente che molla, una delle sorprese della serata è stata l’audizione di Enrico Nigiotti. Il nome, forse, non vi dirà nulla, ma il ragazzo, oggi ventinovenne, è un ex allievo della scuola di Amici. Nigiotti era arrivato alla fase finale del talent di Canale 5, ma aveva deciso di abbandonare il programma nel momento in cui si era trovato a sfidare la fidanzata dell’epoca, anch’essa concorrente del talent, la ballerina Elena D’Amario. Ma le occasioni a Nigiotti non sono mancate, anche se se le è fatte sempre sfuggire: basti pensare che 2 anni fa Enrico era sul palco di Sanremo. È evidente che Nigiotti non è l’ultimo arrivato e nel corso degli anni si è creato uno zoccolo duro di fan, è giusto quindi farlo partecipare in un talent dove il televoto ha un peso rilevante? È evidente che Nigiotti parte palesemente avvantaggiato data la sua popolarità e di sicuro questa situazione non può che mutare gli equilibri della gara.

Molto simile la situazione di Ricky Jo. Il cantante cubano, infatti, ha spopolato tutta l’estate con la hit Baila como el Papu. Non si tratta certo di un pezzo che entrerà nella storia della musica, ma è una canzone che gran parte del pubblico conosce (il video su YouTube ha oltre 24 milioni di visualizzazioni).
Per quanto il regolamento lo consenta, è difficile pensare che ci possa essere una sfida ad armi pari tra un talento che finora ha sempre cantato sotto la doccia ed un artista che ha già firmato un tormentone.

In più occasioni, Sanremo è stato visto come la versione vecchia e senza appeal di un talent canoro, a cui ha fatto sempre da contraltare la briosità di X Factor, ma, questa volta, è lo show di Sky a dover prendere esempio dal Festival. I famosi non gareggiano con gli sconosciuti, una regola non solo di buon senso, ma anche di correttezza nei confronti sia degli artisti sia di chi televota dal divano di casa.

Jessica Camargo Molano, wired.it

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