Il pirata Depp diverte e si diverte ancora in un’infilata di gag

C’è chi aveva dato la saga per morta. Ma il quinto capitolo ha ritmo e diverte

Strana esperienza vedere I pirati dei Caraibi. La vendetta di Salazar mentre è in corso il festival di Cannes. Con la testa ai film d’autore arrivi al cinema sull’onda di alcune recensioni angloamericane che puntualizzano come, a dispetto del carisma impresso da Johnny Depp al personaggio, Jack Sparrow ormai ha fatto il suo tempo; per non parlare dello stravagante leitmotif della wagneriana storia dell’Olandese Volante, inzeppata di sotto-motivi che nessuno si è preoccupato di articolare in un copione coerente.
E uno scriba, lapidario, ha suonato la campana a morto: «È giunta l’ora che la serie dei Pirati dei Caraibi riposi in pace affondando nelle profondità dell’oceano». Inutile dire che gli adolescenti con lo zainetto che hanno riempito tranquilli la sala di Rue d’Antibes alla prima proiezione – a due passi dalle affollate file del Palais du Festival, i super controlli, i tappeti rossi – questi articoli non li avevano letti; e all’uscita sembravano appagati. Di chi la ragione?
In realtà è un falso problema. È senz’altro vero che di episodio in episodio, e qui siamo al quinto, la fantasia e l’entusiasmo sono venuti progressivamente calando; e nel cambio di regia (da Verbinski a una coppia norvegese), alcune trovate risultano meno effervescenti. Quindi giusto che i critici rilevino la cosa pretendendo il meglio della qualità anche da un cinema indirizzato al pubblico. Tuttavia, il fantasy a suo modo funziona ed è probabile che la Disney ne ricavi buoni profitti.
Sullo spunto della ricerca di un magico tridente dotato del potere di comandare l’oceano e annullare antichi incantesimi, la fiaba scorre con calzante ritmo e umorismo; le new entry, Brenton Thwaites e Kaya Scodelario, sono una scelta di indovinata freschezza; Geoffrey Rush è al solito un fantastico Barbossa; le scenografie (soprattutto la finale con l’oceano spaccato in due) sono suggestive; l’ineffabile Sparrow infila una gag dietro l’altra, inseguito da nemici vari fra cui fantasmatico capitano Salazar, uno Javier Bardem di minacciosa presenza. Nelle vesti del pirata da lui brillantemente ritagliato sul Rolling Keith Richards, Depp ancora diverte e si diverte; pensare che qui suo zio, in un fulmineo cammeo, è Paul McCartney!

La Stampa

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