IL CURIOSO CASO (TELEVISIVO) DI URBANO CAIRO

urbano_cairo(Cesare Lanza) Per me, pharmacy Urbano Cairo è il miglior imprenditore italiano, e si è fatto da sé. Dalla pubblicità all’editoria, dal calcio alla televisione, il suo impero è giorno per giorno più importante.
Il successo gli è arriso dovunque: lo conosco, lo stimo, le rare volte che ci incontriamo ho sempre da imparare e ammirare qualcosa. Pensate: ha raddrizzato bilanci mostruosi, senza mai licenziare nessuno, e questa è una delle ragioni per cui lo colloco al primo posto. Una sola cosa non capisco, e ovviamente glie l’ho detta, sfidandone e misurandone la pazienza: perché continua a consentire sciatterie e disordine nella sua televisione, La 7, per tanti aspetti apprezzabile per qualità e importanza? E quante occasioni sprecate! L’elenco sarebbe lungo.
Stamattina, come spesso faccio al mattino, mentre lavoro a casa, la televisione è sintonizzata su La 7. E ho rivisto Myrta Merlino, conduttrice de “L’aria che tira”. Bella, apparentemente dimagrita (come si fa?), nonostante l’elegante camicia bianca – è il nero che ti fa apparire meno ciccioso! – e pervicacemente immobile nei suoi difetti: è una ex amica, non le ho mai lesinato critiche, insieme con elogi. La sciatteria, qui come in tanti altri talk dell’emittente (eccezion fatta per Lilli Gruber e pochissimi altri), sta in due aspetti, che forse – forse – portano ascolto, ma anche disgusto e rifiuto: 1. L’assenza di criticità verso i rappresentanti della classe politica presenti in studio; 2. il chiasso, le voci che si sovrappongono; 3. lo scarso spazio concesso a chi abbia qualcosa di interessante da dire.
Cairo dice che ci vorrà tempo, per la televisione. Però è il suo biglietto da visita quotidiano. E – infine – doverosamente un’umile osservazione: probabile, anzi quasi certo che abbia ragione lui. É lui ad aver avuto successo, nell’impresa e nel fare; io mi esercito nel dire e nell’opinare: un po’ poco. Non è accusabile di pigrizia, Urbano, come un Marino qualsiasi!

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