In Svizzera, ci si informa più su Internet che con la tv

In Svizzera oltre il 40% dei fruitori di media segue l’attualità sui siti e su Facebook – Nella fascia 18-24 anni domina il web

In Svizzera oltre il 40% dei fruitori di media si informa principalmente sui siti Internet d’attualità (32%) o tramite i social network (9%). I canali online hanno quindi sorpassato la televisione (30%) quale principale fonte d’informazione, secondo uno studio pubblicato oggi. Sempre meno consumatori danno invece la loro preferenza alla stampa scritta (18%) e alle trasmissioni radiofoniche (9%), riporta lo studio annuale sulla qualità dei media dell’istituto fög. La stampa comunque ricopre in Svizzera, così come ad esempio in Austria (22%), un ruolo più importante rispetto ad altri Paesi europei, che generalmente si situano sotto il 10%.

Nella fascia di età fra i 18 e i 24 anni, i social media (24%) sono la seconda fonte di informazione dopo i siti Internet (34%). La quota della televisione, sempre al primo posto fra i fruitori più anziani, è invece del 14%. Anche la fruizione della stampa scritta è fortemente legata alla fascia d’età, con il tasso più basso (11%) che si registra fra i 24-34enni e il più alto (24%) fra gli over 55.

La realtà digitale

In Svizzera sempre più consumatori si informano quindi online, ma spesso tramite piattaforme di intermediari che permettono di visualizzare una lista di risultati, che poi rimandano a singoli articoli. Questo fenomeno, che sembra in aumento, fa sì che circa il 30% dei lettori non acceda più direttamente al sito di una testata specifica.

In parallelo, il dominio dei tre principali social network continua ad aumentare. Facebook (35%), YouTube (23%, proprietà di Google) e WhatsApp (21%, proprietà di Facebook) sono divenuti, al di fuori dei media specifici, le più importanti piattaforme di notizie. Fra il 2015 e il 2016 Facebook (+62%) e Google (+20%) hanno fatto registrare un aumento a due cifre degli incassi pubblicitari, quando le entrate sono scese in tutto il resto del settore.

Secondo lo studio, piattaforme come Facebook influenzano negativamente la qualità delle informazioni, poiché la comunicazione è basata principalmente sull’emotività.

Corriere del ticino

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