PEREGO ALLE IENE: ERA TUTTO APPROVATO DA RAI1, VOGLIONO COLPIRE MIO MARITO LUCIO PRESTA

E dopo cinque giorni di polemiche, Paola Perego parlò. Di giovedì. La (ex) conduttrice di “Parliamone sabato” si sfoga ai microfoni delle Iene. Rimossa dal programma di Rai1 – sprangato con la velocità del fulmine – per un cartello e una discussione certamente molto infelici, ma con un provvedimento mai visto in precedenza, Perego qualche sassetto dal tacco 12 se lo toglie. Spiegando: «Mi hanno messa in mezzo», «è qualcosa di molto più grande di me», «hanno usato me come potevano usare forse qualcun altro. Forse è scomodo mio marito (Lucio Presta, ndr)». Che in effetti pare aver lasciato il campo ad altri agenti, potenti oggi quanto lo era lui appena qualche anno fa.
Senza troppi giri di parole, la conduttrice attacca capostruttura e direttore di Rai1: «Si sono dissociati da una cosa che avevano approvato e adesso fanno la figura di quelli che stanno salvando l’Italia da questo “mostro” che è sessista». E che – tra i pochi che ne hanno preso le parti – è stata difesa dal Codacons, notoriamente pronto a bacchettare senza pietà. Però… Però non s’era mai visto un programma chiuso al volo. Come ricorda anche Rita Dalla Chiesa, citando l’intervista al figlio di Totò Riina. Polveroni e polemiche, certo. Ma tutto è finito lì.
In attesa di comprendere che cosa succederà, se davvero salterà qualche capoccia – magari per lasciar spazio ad altre cordate più consone al nuovo gruppo dirigente – a Paola Perego resta l’amarezza. Anche per il suo gruppo di lavoro: «Sto male per tutte quelle persone che, fidandosi di me, mi hanno seguita in questo programma. Ora resteranno senza lavoro». Quanto a lei: «Sono disorientata, questa è la parola giusta. Ancora non me ne rendo conto di quello che sta accadendo. È tutto troppo. È tutto troppo surreale. Non ho ancora metabolizzato, non riesco a capire bene che cos’è questa violenza contro di me. Una violenza terribile, brutta. Non me lo merito, io credo di essere una brava persona. Ma la mia preoccupazione, credetemi, non è per me, è veramente per tutte quelle persone che lavorano con me. Pensa che guadagnano due lire ed ora veramente avranno problemi a pagare l’affitto, perché non è che gli stipendi Rai proprio ti permettono di navigare nell’oro». Con le debite eccezioni.
La conduttrice ricorda che «c’è gente che ha bestemmiato, hanno intervistato il figlio di Totò Riina facendogli l’altarino, abbiamo visto in televisione qualunque cosa. (Questo, ndr) era un gioco. È scoppiata la bomba, ma la bomba non c’è».
Con una precisazione, che segna il bye bye di qualcuno che forse era già in rampa di lancio – per essere defenestrato – da un po’. «Gli argomenti in Rai – spiega Perego – vengono approvati prima di essere messi in onda. Dal capostruttura, dal direttore di rete. Mi hanno approvato questo argomento e mi hanno cassato il femminicidio perché non volevano che ne parlassimo perché non era con la linea editoriale. Prima l’approvano e poi si scusano: di cosa? Ma di cosa? Ma di che stiamo parlando?».
Quanto all’argomento incriminato, la conduttrice fa sapere: «Io l’ho rivisto tre volte quel pezzo: io ho difeso le donne come faccio sempre. Non c’è reato, non c’è il reato». Ammettendo, però: «Una pagina mediocre, come tante altre» in tivù. E chiedendo scusa per conto del suo ospite veronese: «Mi vorrei scusare per la dichiarazione di Fabio Testi. Ho chiesto di non invitarlo più». Staffilata alla presidente della Camera, che l’ha accusata di aver trattato la donna come un animale domestico: «Quando la signora Boldrini ancora non era in politica e faceva televisione, io già lottavo per i diritti delle donne». Possibilità che qualcuno possa ridimensionare le accuse? Paola Perego non ci crede: «Anche perché dalle posizioni che hanno preso, è molto difficile tornare indietro e poi sono dei codardi». Ecco. Ma c’è da giurare, al di là di un’ipotetica e assai improbabile retromarcia, che difficilmente la faccenda si chiuderà sprangando la trasmissione. Che perde(va) regolarmente il confronto col “Verissimo” di Silvia Toffanin, in onda sulla corazzata pomeridiana di Canale5. E non soltanto il sabato. Ma pure dal lunedì al venerdì.

Torna in alto