CINQUE ANNI FA LA MORTE DI TONINO GUERRA, IL POETA DEL CINEMA ITALIANO

Morì il 21 marzo nella giornata della poesia

La Giornata della Poesia, che si festeggia il 21 marzo, ricorda anche l’anniversario della scomparsa di Tonino Guerra, il poeta e sceneggiatore romagnolo morto a 92 anni nel 2012 che fu collaboratore di tanti grandi registi, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai fratelli Taviani.
Quella di Tonino Guerra è una lunga storia, o come direbbe lui, una favola, quella di Tonino Guerra. Nato il 16 marzo 1920 a Santarcangelo di Romagna, ne Riminese, a 24 anni viene deportato in Germania e deve attender la fine della guerra per tornare a casa e laurearsi in pedagogia all’Universita’ di Urbino. Nei primi anni Cinquanta s trasferisce a Roma, dove comincia la carriera di sceneggiatore nella capitale del cinema rimane trent’anni, per poi tornare i Romagna e quindi scegliere la marchigiana Pennabilli, nell’Alt Valmarecchia ora d nuovo terra romagnola dopo un referendu popolare, dove vive in una casa-studio arrampicata fra giardini. ”Qui – dice – ho ritrovato la via della poesia”.
E’ del ’57 la sua prima sceneggiatura, per ‘Un ettaro di cielo’ di Casadio. Inizia cosi’ un’attivita’ che lo ved impegnato con importanti registi, da Vittorio De Sica a Franc Indovina, da Damiano Damiani a Mario Bolognini, da Mari Monicelli a Paolo e Vittorio Taviani, da Francesco Rosi a The Anghelopulos, da Andrej Tarkosvkij a Michelangelo Antonioni. E naturalmente Federico Fellini. Una carriera premiata il 7 maggi di due anni fa con uno speciale David di Donatello, conferitodall’Accademia del Cinema Italiano. E’ del ’73 l’inizio dell collaborazione con il maestro riminese, con ‘Amarcord’, di cui
disegna una favolosa Romagna da premio Oscar come migliore fil straniero. Con Fellini, Guerra realizza anche ‘E la nave va (1983), e ‘Ginger e Fred’ (’85), collaborando alle sceneggiatur di ‘Prov d’orchestra’ e ‘Casanova’. ”Sono certo che il nome d Fellini – ricordava Guerra – sara’ per sempre eterno. Tutto i mondo ha creduto che il Rex, quella sera, sia verament scivolato davanti al Grand Hotel di Rimini e, come scrive SergioZavoli, nessuno aveva visto nulla di piu’ visionario e insieme di piu’ vero. Con ‘Amarcord’ mi pare che siamo riusciti regalare l’infanzia al mondo”.
Di pari passo e’ la sua ascesa nel mondo della poesia e della letteratura. Guerra comincia a comporre versi in dialetto gia nel campo di prigionia, e parte di quel materiale viene utilizzato nel libro ‘I scarabocc’, ovvero ‘Gli scarabocchi’ pubblicato nel ’46 con la prefazione di Carlo Bo. Sei anni dopo è di nuovo in libreria con il racconto ‘La storia di Fortunato’ nella collana ‘I gettoni’ di Einaudi. Poi, una produzione copiosa che gli vale premi prestigiosi. E’ grazie a Guerra, con la raccolta ‘I bu’ del ’72, che la poesia dialettale rompe gli schemi e i confini tradizionali e diventa una vera e propria lingua della poesia, affrancata da limiti territoriali. Le sue opere sono pubblicate da Bompiani e Rizzoli e nel 1981, con ‘Il miele’, inizia la collaborazione con l’editore riminese Manlio Maggioli, che ristampa anche precedenti raccolte e racconti. Ma Tonino Guerra e’ anche pittore sopraffino, e attraverso sculture e allestimenti esprime la sua genialità: si dedica alla ceramica, all’architettura del paesaggio, perfino all’ideazione di spot pubblicitari di cui e’ anche protagonista. Cavaliere di Gran Croce, nel 2005 riceve dalla ‘sua’ Universita’ di Urbino la laurea ad honorem in Lettere, che si affianca a quelle conferite dagli atenei di Mosca, San Pietroburgo (terre a cui Guerra e’ legato anche dagli affetti, è russa la moglie Eleonora) e Bordeaux. Sempre nel 2005 il ‘Resto del Carlino’ lancia la proposta di nominarlo senatore a vita, idea che lo stesso ex direttore del quotidiano Giancarlo Mazzuca, nella successiva veste di parlamentare Pdl, rilancia all’inizio del 2010 assieme a un altro deputato, il leghista romagnolo Gianluca Pini. Ma già il consiglio comunale di Cesena a metà dello scorso decennio aveva assunto una deliberazione simile. ”Sarebbe bene – ha commentato il suo amico ed editore Maggioli – che in Parlamento aumentassero inquilini come lui, che conoscono la vita in tutti i suoi aspetti e sono portatori di una cultura irripetibile. Nessuno più di un poeta ha queste doti”. E lo stesso Guerra, poi, commentando l’iniziativa diMazzuca e Pini: ”E’ una gentilezza che fanno ad una persona che non la pensa come loro, e quindi mi sembra ancora di più un gesto molto bello, perche’ anche da punti di vista diversi si riesce ad apprezzare persone che potremmo ritenere avversarie”.
Ancora una standing ovation per Guerra il 7 maggio 2010, quando riceve a Roma – con Lina Wertmuller, Bud Spencer e Terence Hill – uno dei David Speciali di Donatello. E il 10 novembre dello stesso anno il rettore dell’Universita’ di Bologna, Ivano Dionigi, gli consegna il Sigillum Magnum dell’Ateneo – su proposta partita da un gruppo di docenti di varie facolta’ dell’Alma Mater – ”in nome del suo impegno civile e della vastita’ della sua opera”. Poi, nel febbraio 2011, ancora un premio, direttamente da Hollywood: il Jean Renoir Award conferito dalla Writers Guild of America West, associazione degli sceneggiatori americani, perche’ Guerra – parola di Howard Rodman, uno dei membri – ”e’ uno dei piu’ grandi sceneggiatori dei nostri tempi”.

ANSA

Torna in alto