GLI 80 ANNI DELLE GEMELLE KESSLER «VIVIAMO LE RUGHE CON SERENITÀ»

Alice ed Ellen ricordano: «Eravamo fate bionde amate anche dalle donne». Esordi, amori celebri, successi del duo artistico femminile diventato un’icona

sorelle kessler«Compiere 80 anni? Per noi non cambia niente. Se non fossero i giornalisti che ce lo ricordano spesso, 80 sarebbe solo un numero». Alice ed Ellen Kessler si preparano, domani, a un compleanno significativo con elegante fair play. «È una bella età avanzata», ammette Alice. «Sì, ma non è più come una volta — sottolinea Ellen —. In passato, a 80 anni, si era vecchi, ora non più. È semplicemente una storia di vita che continua». Una storia che inizia tanto tempo fa con due belle ragazze, poco più che adolescenti, che partono dalla ex Germania dell’Est alla conquista di palcoscenici lontani. «Nel nostro paese c’era la dittatura — inizia il racconto Alice —, non c’era libertà di pensiero». Ellen: «E non c’era nemmeno niente da mangiare! Non sapevamo cosa fossero le banane o le arance,la carne una o due volte al mese. Tanta povertà». Però le gemelle frequentavano già la scuola di ballo del Teatro d’Opera di Lipsia. Alice: «La vena artistica l’abbiamo ereditata da nostro padre: sapeva suonare la fisarmonica e scriveva poesie, un talento». Ellen: «Fu lui che ci mandò a scuola di ballo, voleva che fossimo aggraziate. Ma non pensava che saremmo diventate ballerine, anzi, desiderava che un giorno avremmo sposato un avvocato, un medico…». Però papà e mamma non fecero una piega quando le figlie, appena diciassettenni, partirono per Parigi, approdando poi al Lido. Alice: «Erano felici, come se fossimo andate in un paese dei balocchi». Ellen: «Non erano apprensivi. Si fidavano di noi».

Perché lasciare la Ville Lumière per andare a Roma? Alice: «Ci incuriosiva questa città». Sì ma l’atmosfera, forse, era un po’ diversa. Che Italia avete trovato? Ellen: «Molto tranquilla, e molto bigotta». Sulla tv bigotta, avete sdoganato le fantasie erotiche degli italiani. Alice: «Non ce ne siamo rese conto». Ellen: «La gente ci vedeva come fate bionde con le gambe lunghe, non rappresentavamo un pericolo e le mogli non erano gelose dei mariti che ci ammiravano». Nessun problema d’inserimento lavorativo? Alice: «Ci sentivamo come a casa». Ellen: «Bè, Antonello Falqui, fantastico regista che ha creato la nostra fortuna, era uno tipo testardo e severo. A volte litigavamo perché amava fare le ore piccole, facendo prove su prove». Alice: «Gli dicevamo: non ce l’hai una casa? Non hai voglia di tornare da tua moglie?!». Ellen: «Don Lurio un grande coreografo, ma era ridicolo quando voleva ballare con noi: lui così basso, in mezzo a due stanghe… E a volte era spietato: mentre provavamo il can-can, ci costrinse a ripetere un’infinità di volte il salto e la spaccata, rischiando di farci rompere le ginocchia. Gli urlai: vieni qua tu, mascalzone! Falla tu la spaccata, se ci riesci!».

La sortita in America, però, non fu un grande successo. «Non è vero! — protesta Alice —. Siamo noi che non abbiamo voluto rimanerci per troppo tempo». Ellen: «Rifiutammo persino un film con Elvis Presley, Viva Las Vegas. Io avevo il fidanzato in Italia». Umberto Orsini? «Era bello — ricorda — e poi un attore di teatro impegnato». Come vi conosceste? «In un modo divertente: lui chiese al nostro produttore chi di noi due era libera. Alice era fidanzata con un francese e così Umberto prese a corteggiarmi. Credo — aggiunge ridendo — che lui, essendo in concorrenza con Corrado Pani che aveva una storia con Mina, volesse dimostrare che era altrettanto capace di conquistare una showgirl». Un altro grande attore entrò nella vita di Alice: «Enrico Maria Salerno. Me ne innamorai mentre recitavamo Viola, violino e viola d’amore. Era affascinante, ma era sposato e con figli… ci lasciammo». Il teatro è tornato nelle vite delle gemelle, prima con Kessler Kabaret diretto da Giuseppe Patroni Griffi e recentemente con Dr. Jekyll e Mr.Hyde del regista Giancarlo Sepe. Ancora voglia di ballare? Alice: «Facciamo tanta ginnastica». È difficile invecchiare quando si è state sex symbol? Ellen: «Nel ‘98 facemmo un lifting, ma poi basta: le bocche gonfie sono orrende. Le donne italiane âgée lo fanno spesso, noi tedesche di meno». Alice: «Viviamo le nostre rughe con serenità». I figli vi mancano? Rispondono all’unisono: «Non li abbiamo avuti, non sappiamo se ci mancano».

Corriere della Sera

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