Faith Herbert, la superdonna formato xl: dal fumetto al set, l’impresa è mastodontica

Nata sulle pagine della Valiant Comics nel 1992, diventata serie a fumetti nel 2016, le imprese della supereroina sovrappeso Zephyr ora saranno un film. Lo scopo? Combattere il mali del mondo, inclusi i cliché. La sceneggiatrice Jody Houser: “Zephyr è per Faith un’opportunità di essere ciò che vuole”

Anche lei indossa una tutina in lattice come la maggior parte delle sue colleghe. Quando, di notte, Faith Herbert diventa la supereroina Zephyr, mette una divisa con pantaloni bianca e azzurra e una sorta di giacca abbottonata sotto al petto, con la parte dietro svolazzante a mo’ di mantello. La differenza, con le colleghe, è che quell’abito aderente mostra molto bene l’abbondanza del suo seno, la rotondità dello stomaco, la possanza delle braccia e due gambe tutt’altro che longilinee.Faith è la prima supereroina ‘oversize’, sovrappeso. Dal 2015 la casa editrice di fumetti statunitense Valiant Comics ha creato una serie esclusivamente a lei dedicata (il primo numero di Faith è uscito nel gennaio 2016), rendendola indipendente dalla squadra dei Renegades, i supereroi impegnati a combattere Toyo Harada e la sua corrotta fondazione Harbinger, di cui aveva fatto parte fino a quel momento. Oggi la Sony ha deciso di portare sul grande schermo la storia di Faith, mettendo in produzione un film che sarà il primo dedicato a una wonder woman taglia xxl. Proprio con Wonder Woman, il film record d’incassi del 2017 con protagonista Gal Gadot nei panni dell’eroina DC Comics, le storie di super donne hanno dimostrato di non avere niente da invidiare a quelle dei più famosi, e già protagonisti di diversi adattamenti cinematografici, colleghi uomini: Batman, Superman, Spider-Man, Capitan America e via dicendo. Ms Marvel, la supereroina pachistano-americana invita gli americani a votare.Con Faith/Zephyr, però, si aggiunge un altro elemento: dopo Black Panther, supereroe nero, e l’idea di un film anche su Ms Marvel che nella realtà è Kamala Khan, teenager che vive nel New Jersey ma ha origini pachistane ed è di religione musulmana, il cinema dei supereroi fa un ulteriore passo nel tentativo di rappresentare la diversità, perché per avere poteri straordinari e salvare il mondo non necessariamente bisogna avere fisici palestrati o rispettare le misure 90-60-90.Il lungometraggio con protagonista Zephyr fa parte di un accordo che la Sony ha stretto con Valiant nel 2015, in base al quale la casa di produzione realizzerà una serie di film dedicati ai protagonisti dei fumetti della casa editrice. Il primo, già in fase di lavorazione, è quello su Bloodshot (il soldato ferito a morte e riportato in vita attraverso un esperimento segreto che gli darà una forza sovrannaturale) per il cui ruolo è stato scelto Vin Diesel.Faith è comparsa per la prima volta nell’universo Valiant nel 1992. Rimasta orfana in giovane età, è ora una donna che di giorno fa la reporter e di notte si trasforma in un’eroina volante per difendere la sua città, Los Angeles. Nella vita di tutti i giorni Faith ha un carattere piuttosto effervescente, le piacciono i fumetti e la fantascienza. Ha un ottimo rapporto col sesso ed è al 100% a proprio agio con se stessa e la propria fisicità. Quando poi si trasforma, mascherando sempre la sua doppia identità, riesce a volare, può far levitare gli oggetti e ha poteri telecinetici. Le sue avventure, nella serie, sono state scritte da Jody Houser (che ha lavorato pure alla Marvel per The Avengers) e illustrate da Francis Portela e Marguerite Sauvage, mentre per il film la Sony ha chiesto a Maria Melnik (autrice della serie tv American God) di lavorare alla sceneggiatura.Non ci sono ancora dettagli, invece, sulla trama del film o sul cast di attori che saranno ingaggiati. La Sony potrebbe però seguire la scelta della casa editrice e intitolare il film, a differenza di quanto accade sempre con i fumetti, con il nome della donna e non quello dell’eroina: Faith, quindi. Del resto, la sua creatrice, Jody Houser, aveva detto: “Zephyr rappresenta per Faith un’opportunità per essere quello a cui ha sempre aspirato, più che un’identità”.Così come ora potrebbe toccare a lei, prima eroina curvy, la possibilità di essere un modello o quantomeno fonte d’ispirazione per bambine e donne che conosceranno la sua storia. Come aveva fatto Black Panther a febbraio di quest’anno, il primo blockbuster da 130 milioni di dollari della storia del cinema con un cast quasi totalmente afro, il primo supereroe nero, la cui storia ha registrato record sia a livello di incassi che di giudizi positivi. Nell’Universo cinematografico Marvel, Black Panther porta a un nuovo livello la diversità già presente nei fumetti – aveva detto Daniel Frigo, amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia che ha distribuito il film diretto da Ryan Coogler – Ora, grazie al valore umano e sociale di questo personaggio, il pubblico ha un nuovo supereroe in cui immedesimarsi”. E come potrebbe fare Kamala Khan con i musulmani se, quanto detto qualche settimana fa da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, trovasse conferma. “In questo momento stiamo girando Captain Marvel con Brie Larson – ha raccontato Feige alla Bbc – un film su Ms Marvel, l’eroina musulmana che trae ispirazione proprio da Captain Marvel, è sicuramente nei nostri programmi. Ci lavoreremo una volta presentata Captain Marvel al mondo”.Kamala Khan è stata introdotta come personaggio delle pagine di un fumetto nel 2013, prima di diventare volto portante di una serie a lei esclusivamente dedicata nel 2014. Dopo Captain Marvel, il suo primo film con protagonista un supereroe donna, con Kamala la Marvel ha ora la possibilità di segnare un altro primato: portare sul grande schermo la prima eroina musulmana.

Giulia Echites, repubblica.it

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