UN PASSO DAL CIELO 4, BOOM DI ASCOLTI: DANIELE LIOTTI NON DELUDE

DANIELE LOTTIChe accettando di vestire i panni di Francesco Neri, nuovo comandante della Guardia Forestale di San Candido, Daniele Liotti avrebbe raccolto un’eredità pesante, era facilmente prevedibile. Sostituire un personaggio come Pietro Thiene, da sempre interpretato da Terence Hill ed entrato da ormai tre anni nel cuore dei telespettatori , non sarebbe stata impresa facile. E ieri sera, il confronto tra i due personaggi, in realtà molto diversi tra loro – Francesco eroe dal passato doloroso e Pietro, uomo dalla spiccata serenità d’animo, ma entrambi molto riservati – è arrivato puntuale: la “new entry” Liotti nella quarta stagione di “Un passo dal cielo” ha diviso il pubblico in Rete.
La sensazione, scorrendo tra i vari tweet, è che in molti abbiano “accusato” l’assenza di Terence Hill e di un altro attore, Gabriele Rossi, alias Giorgio Gualtiero, chiedendone a gran voce il ritorno nella fiction prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. Non tutti però. Molte telespettatrici, rimaste estasiate dinanzi alla bellezza di Liotti, hanno guardato con favore al cambio, a quella volontà della produzione di “svecchiare” in qualche modo la serie strizzando l’occhio ai giovani, anche con l’ingresso di Fedez che, nei panni di sé stesso, non ha convinto del tutto il pubblico, tanto che, in Rete, c’è chi ha consigliato al rapper di lasciar perdere la recitazione e di concentrarsi sulla carriera di cantante.
Tra misteriose scomparse, amori, intrighi e la verve comica del vicequestore Vincenzo Nappi (Enrico Ianniello) e dell’assistente di polizia Huber Fabricetti (Gianmarco Pozzoli), a catturare la scena sono sempre i meravigliosi scorci naturali, tra le imponenti montagne delle Dolomiti e la bellezza del lago di Braies, in cui è ambientata la serie che ieri sera, nonostante gli stravolgimenti del cast, è partita alla grande: la prima puntata ha tenuto incollati davanti allo schermo 6 milioni e 231 mila telespettatori per uno share del 24,16 per cento.

IL SECOLO XIX

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