IL RUVIDO EMPATICO ROCCO SCHIAVONE E LA LEZIONE DELLA SERIALITÀ USA

Marco Giallini dà vita a un personaggio caratterizzato, con un profilo psicologico complesso e ben più di una sfumatura di antieroismo capace di renderlo interessante

rocco-schiavoneProviamo a fare un elenco delle cose più riuscite di «Rocco Schiavone», la nuova serie poliziesca di Rai2 firmata Cross Productions e Rai Fiction, per la regia di Michele Soavi, che è stata da più parti salutata come un felice tentativo di rinnovamento delle convenzioni della fiction generalista, alla ricerca di un modello più complesso e ambizioso (Rai2, venerdì, 21.10). La prima: al centro di «Schiavone» c’è un personaggio caratterizzato, con un profilo psicologico complesso e ben più di una sfumatura di antieroismo capace di renderlo interessante. Un vicequestore brillante ma dai modi bruschi, con una vita privata complicata e un macigno del passato che continua a pesare.
È innegabile che l’interpretazione di Marco Giallini sia una componente fondamentale per far funzionare il personaggio: la presenza di un attore che sa fare bene il suo lavoro è una svolta non da poco in prodotti di questo tipo. Giallini è un «ruvido empatico», e ha una faccia che non si dimentica. Anche se troppe volte è solo, senza un valido contorno. Poi c’è l’ambientazione, una Val D’Aosta fuori dal solito circuito di location che appiattiscono l’immagine dell’Italia su pochi sfondi, con il freddo della montagna che è anche un po’ quello rimasto nel cuore a Schiavone dopo la morte della moglie, con cui continua ad avere un immaginario dialogo. Schiavone che gira per la Valle in loden è una trovata scenica di grande effetto. Infine, i casi gialli di puntata sono credibili (salvo una punta di moralismo) e l’idea di lavorare su una storia orizzontale centrata su una sfera più privata del protagonista è una delle grandi lezioni della serialità americana. Giusto guardare a questi modelli: al di là di alcune incertezze di scrittura e ritmo la lezione è parsa ben assimilata. La serie è ispirata ai romanzi di Antonio Manzini, pubblicati da Sellerio.

Aldo Grasso, il Corriere della Sera

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