INDICAZIONI TELECINEMATOGRAFICHE DI MARTEDI’ 17 FEBBRAIO 2015

<img class="alignleft wp-image-373844" src="https://www.ildecoder.com/wp/wp-content/uploads/2015/02/Il_tifoso_larbitro_e_il_calciatore.png" alt="Il_tifoso, clinic _l’arbitro_e_il_calciatore” width=”250″ height=”135″ />(Tiziano Rapanà) Il mattino ha l’oro in bocca (ore 15.15 – Iris): è una funambolica risposta all’estetica americana, che è stata imitata e limitata a pura liturgia ornamentale. La scena madre non c’è: la coerenza domina un racconto coinvolgente ed equilibrato. Bravo Germano: la sobrietà è il punto di forza di un’interpretazione realisticamente verosimile.

La monaca nel peccato (ore 23.15 – Cielo): è una scipita civetteria che strizza l’occhio ad un certo voyeurismo di facciata molto in voga negli anni ottanta. L’operazione è imprescindibilmente by Joe D’Amato: il regista compone un preciso collage di scopofile sensazioni già vivisezionate, in passato, su altri generi (in quel periodo, D’Amato si divertiva a dividersi tra furoreggianti horror, sciocchezzuole erotiche e dozzinali porno. Questi ultimi diretti con il fido aiuto Claudio Bernabei). Nulla d’eccezionale: la noia titilla una visione vagamente pruriginosa.

Il tifoso, l’arbitro e il calciatore (ore 02.50 – Rete 4): è un’interessante tesi sulle conseguenze del calcio sulla società. Si scelgono due punti di vista: l’arbitro e il tifoso: l’Alpha e Omega dell’emisfero football. Il prologo è l’arbitro: comica infarcita di faccette simpatiche, che nobilitano una storiellina gialla poco interessante e molto intuibile. L’epilogo tocca al tifoso: senza dubbio più compatto e riuscito: il merito dell’operazione è dato dall’uso oculato di alcuni storici caratteristi, che tratteggiano una verace romanità divisa dal chiassoso tifo dei laziali e romanisti.

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