BONOLIS RITROVA IL SENSO DELLA TV A “MUSIC”

Uno show come Music dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che la qualità può sposarsi con i numeri

Paolo-BonolisMa perché, ci domandiamo, Paolo Bonolis non la smette di condurre programmi come Ciao Darwin e si dedica esclusivamente a show belli e sani come Music? Certo, la nostra domanda è retorica: quelle trasmissioni lì, che solleticano la pancia dello spettatore, servono per fare cassa e permettere la produzione delle altre, quelle che emozionano senza scadere nel trash.
Perché una rete commerciale come Canale 5 non si può permettere di sbagliare, non si può permettere di sperimentare troppo e, dunque, può concedere ai suoi big di realizzare prodotti ad alto rischio (i cui costi potrebbero non coprire gli introiti) solo sporadicamente. Ma uno show come Music (la prima puntata è andata in onda mercoledì) dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che la qualità può sposarsi con i numeri: uno share del 21,2 per cento con 4 milioni 659mila spettatori medi è un ottimo risultato, soprattutto se si considera che in concorrenza c’era la partita Juventus-Atalanta.
La lunghissima trasmissione di Bonolis, con la ricca carrellata di ospiti, da John Travolta a Manuel Agnelli, da Ezio Bosso a Simon Le Bon, ha meriti semplici: far trascorrere una bella serata allo spettatore che s’avvolge nei ricordi suscitati dai brani intonati dagli ospiti, che ride alle battute del conduttore, che magari scopre artisti che non aveva mai ascoltato. Bonolis, che in un solo show riesce a innestare due suoi pallini, il «senso della vita» e la musica, ha il sorriso sulle labbra e non la faccia corrucciata di quanto presenta Ciao Darwin. E, dunque godiamoci Music anche mercoledì prossimo…

Laura Rio, il Giornale

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