Anche Salma Hayek contro Weinstein: “L’amicizia con Clooney mi ha salvata dallo stupro”

Salma Hayek

Due mesi dopo che sono emerse le prime accuse contro il produttore americano Harvey Weinstein, Salma Hayek allunga la lista delle denunce di molestie sessuali nei suoi confronti. L’attrice racconta sul New York Times, di essere stata in più occasioni molestata sessualmente, minacciata di morte, di avere subito pressioni perché si facesse filmare in scene di sesso mentre, nel 2002, inseguiva il suo sogno di realizzare come produttrice e protagonista il film sulla vita della pittrice Frida Kahlo. L’attrice messicana dice di aver più volte detto «no» a Weinstein, quando lui le chiedeva di far la doccia insieme o di praticarle sesso orale. «Per anni, è stato il mio mostro», scrive.

“Mi vergognavo di spiegare quanto successo ai miei cari”

«Mi sono nascosta dalla responsabilità di parlare con la scusa che numerose donne avevano già fatto luce sul mio mostro, non pensavo di fare la differenza. In realtà, stavo cercando di evitare la sfida di spiegare tante cose ai miei cari» ha confessato. «Stiamo finalmente diventando consapevoli di un vizio che è stato socialmente accettato e ha insultato e umiliato milioni di ragazze come me», continua, «sono ispirata da chi ha avuto il coraggio di parlare, soprattutto in una società che ha eletto un presidente che è stato accusato di molestie sessuali da più di dieci donne e da cui tutti abbiamo sentito dire che un uomo potente può fare ciò che vuole alle donne. Beh, non più».

“L’amicizia con Clooney mi ha salvata dallo stupro”

Hayek racconta che quando ha iniziato a lavorare con lui non aveva immaginato quanti «no» avrebbe dovuto dire, mentre lui «non odiava nulla più della parola no». E dice, dei no pronunciati da lei e di Weinstein: «Per lui non ero un’artista, non ero nemmeno una persona. Ero una cosa”, “un corpo”». Racconta che il produttore tentava a tratti di persuaderla con “parole dolci”, altre volte con minacce come: «Ti ucciderò, non credere che non sia capace di farlo». Si domanda poi se non sia stata l’amicizia con importanti personalità, come Quentin Tarantino, George Clooney ed Elizabeth Avellan, a salvarla «dall’essere stuprata».

“Perché adesso possiamo parlare”

A proposito del film Frida Kahlo, la Hayek racconta che Weinstein le mise i bastoni fra le ruote con richieste assurde, dal trovare enormi finanziamenti e star di primo piano a riscrivere la sceneggiatura, e che fece di tutto per allontanarla dal set, contestando il trucco o l’interpretazione. Le disse che sarebbe potuta restare se avesse accettato di girare una scena di sesso con l’attrice Ashley Judd, che lo ha anche lei denunciato per molestie sessuali. Hayek dice di sperare che la sua denuncia serva a capire «perché è tanto difficile» parlare e perché le donne aspettano tanto tempo: «Gli uomini hanno molestato perché potevano farlo. Le donne stanno parlando ora perché, in questa nuova era, possono farlo».

La Stampa

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