‘Rafiki’, la storia di una amore gay censurata in Kenya e la regista presenta una denuncia

Messo al bando il film di Wanuri Kahiu presentato a Cannes e che avrebbe potuto concorrere agli Oscar per il miglior film straniero. Nel Paese l’omosessualità è ancora un reato

Il film ‘Rafiki‘, parola che nella lingua swahili significa amico, è stato il primo film nella storia cinematografica del Kenya a essere presentato al festival di Cannes ma nei giorni scorsi il governo del Kenya lo ha censurato e messo al bando dalle sale del paese a causa della storia che tratta, ovvero un amore lesbico. Adattato dal romanzo ‘Jambula Tree‘ scritto dalla scrittrice ugandese Monica Arac de Nyeko, il film avrebbe potuto concorrere ai prossimi Oscar nella categoria “Miglior film straniero” ma la censura ne impedisce la proiezione nei cinema entro il 30 settembre 2018, condizione necessaria per l’ammissione al concorso dell’Academy. Questo ha spinto la regista Wanuri Kahiu a presentare una denuncia contro il presidente del “Kenya Film Classification Board“, Ezekiel Mutua, e contro Kihara Kariuki, procuratore generale del Kenya.Non è la prima volta che un film su un amore gay o su tematiche omosessuali viene messo al bando nel paese africano, dove per una legge di retaggio coloniale l’omosessualità è considerata un reato e viene punita con una pena fino a 14 anni di carcere. Nel 2014 era stato censurato Stories of our lives diretto da Jim Chuchu, un’antologia in cinque episodi di storie reali raccontate da esponenti della comunità LGBT keniana. E anche se non per motivi legati alla omosessualità, la censura aveva bloccato Cinquanta sfumature di grigio nel 2015 e The wolf of Wall Street nel 2013, considerati offensivi per la scene di sesso.

Carlo Moretti, repubblica.it

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