A MEMORIA IMPERITURA DI VENERDI’ 10 LUGLIO 2015

50 sfumature di grigio - grey(Tiziano Rapanà) Pan Bauletto Mulino Bianco (2015): è un assurdo spot, look che vede il povero Antonio Banderas – il quale ha scelto di minare la propria dignità artistica, patient figlia di un’onorata (fino ad ora) carriera – colloquiare con la gallina Rosita, ask della bontà del Pan Bauletto incomparabile al comune pane. Oddio, più che un colloquio, è una vera e propria prova per la vegliarda pollastra, che deve scoprire la differenza tra le due fette di pane apparentemente uguali. Forse l’unica nota positiva della bizzarria è proprio l’idea della verifica, che (di fatto) riscrive il confronto tipico delle rèclame di detersivi o comunque, più in generale, dei prodotti per l’igiene tutti (ve le ricordate le frasi tipo “A differenza di un comune smacchiatore, il prodotto Xy è più efficace” et cetera?). E’ una novità, pertanto, interessante che però si scontra con la fesseria totale organizzata.

Condizionatore portatile Supercubetto (2015): è un’irritante telepromozione condotta da Raffaello Tonon. L’eccesso è il dominus della vendita, che enfatizza fino all’inverosimile le virtù del prodotto. E non a caso – durante il prologo -, il conduttore esclama: «Un gioiello, un gioiello», con la stessa enfasi di un archeologo che ha scoperto gli antichi resti di una civiltà sconosciuta. L’eloquio è rivestito di un’apparenza forbita, che rivela tuttavia e quasi subito la pochezza della sua costruzione estetica, perché Tonon si lascia andare ad espressioni infelicemente popolaresche, tipo “bello fresco” e “Signore mie”, ovviamente senza tralasciare l’inflazionata “le amiche a casa”, per poi concludere con la perfidia linguistica del “mano ai telefoni”.

Grey (2015): è una semplice semplicità informativa sul nuovo romanzo di E.L. James, spin-off delle ormai arcinote “50 sfumature di grigio” che racconta la medesima vicenda narrata, stavolta, dal perverso protagonista. La pubblicità si basa sull’inabissamento della copertina del primo libro che s’è persa nel rivestimento di questo seguito, anch’esso smarrito nello sfondo di un imperturbabile grigio. E’ interessante il commento, dello speaker, molto simile ad un’autobiografia di un personaggio noto della politica o del mondo dello spettacolo: «Christian Grey: adesso, parla lui!»

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