Francesco Montanari sarà un pm antimafia nella fiction ‘Il cacciatore’

Dopo il Libanese di ‘Romanzo criminale’, l’attore veste i panni del magistrato Alfonso Sabella, autore del libro da cui è tratta la serie in onda dal 14 marzo su Rai2 sulla caccia ai mafiosi responsabili delle stragi di Capaci e via D’Amelio: “Non c’è dubbio sui ruoli: i cattivi hanno i nomi reali mentre i buoni sono di fantasia”

Dieci anni fa Francesco Montanari era il Libanese di Romanzo criminale simbolo fascinoso del male assoluto, “Libbano”, come lo chiamavano entusiasti i fan per strada. Oggi interpreta il volto dello Stato, è il magistrato Saverio Barone nella nuova serie Rai “Il cacciatore” (dall’11 marzo anteprima su RaiPlay, dal 14 su Rai2) ispirato alla storia del magistrato Alfonso Sabella, che ha raccontato la sua vita nel libro “Cacciatore di mafiosi“.
“Sono felicissimo di aver fatto Il cacciatore” spiega l’attore “perché è la dimostrazione che il bene può essere cool. La differenza tra una fiction e una serie è una: la fiction lavora sugli stereotipi, la serie sull’umanità. Noi raccontiamo personaggi fallibili“.
Sulle note dei successi di Ivana Spagna, il giovane magistrato Barone nei primi anni Novanta è instancabile. A trent’anni dà la caccia ai mafiosi che sarebbero divenuti i responsabili delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “All’inizio degli anni 90“, racconta Sabella “lo Stato era in ginocchio e non si capiva se avrebbe avuto la forza di rialzarsi dopo le stragi mafiose. Nonostante questo, siamo riusciti ad arrestare tutti i più pericolosi latitanti e a condannarli severamente: quella è stata la dimostrazione che quando vuole lo Stato riesce a funzionare”. “In questa fiction” sottolinea Sabella “i ruoli sono chiari: non c’è dubbio su chi siano i buoni e i cattivi. Questi ultimi hanno i nomi reali, mentre i buoni sono di fantasia tranne il personaggio di mia figlia e del carabiniere Leonardo Zaza, che è stato con me per sette anni e che ci ha lasciato poco tempo fa”. Si commuove ricordando “un grande servitore dello Stato, un eroe“. “Lavoriamo a questa serie da anni”, sottolinea lo sceneggiatore Marcello Izzo. “Quello di Sabella è un libro ‘carnale‘, sembra metterti davvero di fronte ai mafiosi che vengono arrestati”. Determinato, grande fiuto, Barone è pm alla procura di Termini Imerese quando decide di denunciare il proprio capo, sospettato di essere colluso con la mafia. Una mossa che attira l’attenzione del nuovo procuratore capo di Palermo, che gli propone di entrare nel suo pool antimafia. I colleghi lo snobbano e lui non ci sta: dimostrerà il proprio talento investigativo quando gli vengono assegnate le indagini su Leoluca Bagarella.
“Non ho voluto conoscere Alfonso Sabella prima delle riprese” racconta Montanari, “ma mi sono confrontato con i registi. Avevo paura di farmi fuorviare da un’idea preimpostata prima di leggere la sceneggiatura. Poi ho avuto l’onore di incontrare Sabella quando è venuto a trovarci sul set: mi ha dato una grossa mano, in particolar modo nelle scene in cui dovevo interrogare i criminali. Lì mi sono detto che l’approccio avrebbe dovuto essere rigoroso rispetto alle vere vicende che ha vissuto. Il physique du rôle è fondamentale, per questo progetto sono dimagrito”. Paolo Briguglia interpreta Tony Veneruso, l’autista del boss Leoluca Bagarella: “Il mio personaggio rappresenta un punto di vista inedito: è quel terreno fertile su cui la mafia può attecchire. Da una condizione iniziale di ignoranza, prenderà coscienza di quello che sta facendo ed entrerà in crisi“. Nel cast, tra gli altri, da Nicola Rignanese, Roberto Citran, Antonio Avella, Edoardo Pesce, Vincenzo Pirrotta, Miriam Dalmazio, Davide Coco, Roberta Caronia.
Musica a tutto volume, ritmo veloce, Il cacciatore – realizzata da RaiFiction con Cross Production e Beta – ha un linguaggio pensato per il pubblico più giovane. “La necessità artistica era trovare un linguaggio unico, senza dimenticare che stavamo raccontando eventi di cronaca nera. Descrivere il mondo mafioso non è facile, può soltanto rappresentare la sua mostruosità” dice Stefano Lodovichi che ha diretto la serie con Davide Marengo. “Il cacciatore si inserisce nel ventaglio ampio della nostra offerta” spiega la direttrice di RaiFiction, Eleonora Andreatta “Su Rai2 possiamo costruire fiction più ‘scomode’, con un linguaggio più moderno che esce dalle convenzioni, e personaggi complessi, in chiaroscuro. Compreso il protagonista Saverio Barone, retto dal senso dello Stato e da una grande ambizione personale“.

LaRepubblica di Silvia Fumarola

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