Il 18 gennaio arriva, in sala, il nuovo film di Paolo Virzì

Paolo Virzì

Un duetto lungo 112 minuti quello tra Helen Mirren e Donald Sutherland in ‘Ella e John – The Leisure Seeker’, film di Paolo Virzì già in concorso alla 74/a edizione della Mostra del cinema di Venezia e in sala con 01 dal 18 gennaio. L’ultima opera di Virzi, in corsa anche per gli Oscar in quanto in lingua inglese (il regista è già a Los Angeles per promuovere il film che uscirà negli States quasi in contemporanea con l’Italia), mette in campo la vecchiaia, la malattia, ma anche tutta la giovinezza che ci può essere in un lungo rapporto matrimoniale pieno di amore, vecchie gelosie e rancori come quello che c’è appunto tra John (Sutherland, che riceverà quest’anno l’Oscar alla carriera) e la moglie Ella (Mirren, già candidata ai Golden Globe proprio per questo ruolo). Per loro c’è solo tanta voglia di fuga, quella di fare un ultimo viaggio. Lui, professore di letteratura e amante di Joyce ed Hemingway, non sta bene in salute: è in preda alla demenza senile, lucido solo a momenti. Lei invece è ha un tumore allo stadio terminale, ma in quanto a lucidità ne ha pure troppa. Così per Ella e John, dopo alcuni frugali preparativi, è fuga dagli apprensivi figli sul camper che dà il nome al film, The Leisure Seeker. Destinazione: la casa di Hemingway in Florida. Cosa succede in questo lungo viaggio, con alla guida John? Un po’ di tutto. Lui dimentica la moglie in un motel, parla ossessivamente alle cameriere di Joyce, si fa pipì addosso, ma soprattutto si dimentica di sé. A tratti diventa come un bambino e chiede ossessivamente alla moglie “voglio un hamburger, voglio un hamburger, voglio un hamburger”. Non mancano gelosie retrospettive, John, in preda alla demenza, crede di parlare a un certo punto con una sua ex amante davanti ad Ella (che ovviamente si infuria). E anche John in quanto a gelosie non è da meno, il vecchietto è ancora ossessionato dal primo amante di Ella, un certo Daniel Coleman, che a un certo punto va a cercare con tanto di fucile in mano. Tratto dal romanzo omonimo di Michael Zadoorian, il film, il primo girato dal regista toscano negli Usa, ha il tocco di Virzì nel mescolare umanità, commedia e un pizzico di tragedia. Ma la sua vera forza è nell’intimità che può nascere solo in un grande e lungo amore. Scena centrale di questo film quella che vede Ella pulire con materno affetto l’incontinenza del marito e, scoperto poi il suo eccitamento, accettare di fare sesso con lui senza troppa ginnastica. Frase cult, quella che dice Ella, con autentica gioia ogni qualvolta vede apparire il suo vero John, quello di cui si è innamorata tanti anni prima: “Sono così felice quando torni da me”.

Francesco Gallo, ANSA

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