MEDIASET, UN RICORDO DI ROSSANA CAMANA

rossana-camanaRossana Camana, capo ufficio stampa corporate di Mediaset, è scomparsa all’età di 56 anni. Lavorando, nel mondo della comunicazione come in tutti gli altri mondi, ci si ritrova alla fin fine a condividere un sacco di tempo e di emozioni con persone che non puoi definire amici, ma che è troppo asettico definire semplicemente colleghi. Sono uomini e donne con cui parli al telefono dieci volte all’anno, con cui magari ti vedi in due o tre occasioni ogni 12 mesi. Ma con le quali si instaura un rapporto di confidenza e di umano affetto.
Rossana Camana è una di quelle. Ci eravamo già visti e sentiti prima, di sicuro. Ma il mio primo vivido ricordo di lei è del settembre 1998, a Monte Carlo, per un appuntamento classico di quei tempi: la convention di Publitalia. Lei, florida, aveva un bel pancione nel quale stava crescendo Sofia, che poi sarebbe nata il 4 gennaio 1999. Bella e sorridente, Rossana si prodigò nel procurarmi una giacca per entrare in un ristorante di classe dove, inaspettatamente, cenammo con tutti gli altri giornalisti prima di rientrare a Milano. E sul volo, in un aereo della flotta privata Fininvest, viaggiammo insieme con Adriano Galliani, a.d. del Milan ma, al tempo, ancora con incarichi manageriali nel gruppo Mediaset. Uniti dalla fede interista, con Rossana, per un attimo, pensammo se fosse il caso di aprire il portellone per scaricare il cugino rossonero carico di trofei.
Oltre alle mille telefonate di lavoro, mi rimangono impresse le lunghe conversazioni con Rossana sulla classica passione che travolge gli uomini di mezza età: quella per il running aveva contagiato suo marito, Silvio (ah, che destino per Rossana, Silvio e Pier Silvio al lavoro, Silvio a casa). E mi inteneriva quando raccontava dei bei viaggi col marito in mezza Europa con la scusa delle maratone, facendomi ridere di gusto nel descrivere la competitività di Silvio con gli amici («non vuole che dica a nessuno che si va ad allenare, perché così gli altri stanno rilassati a casa, e poi lui li batte in gara»).
Altro tema ricorrente era la figlia Sofia. Come tutte le mamme, Rossana, pur essendo sempre stata impegnata politicamente e avendo partecipato alla contestazione studentesca, parlava di Sofia con un misto di ammirazione e di preoccupazione per l’entusiasmo che la ragazza metteva nelle cause a difesa dei più deboli.
E Sofia, lo scorso 4 gennaio, è diventata maggiorenne. Il 5 gennaio la sua mamma, a 56 anni, se ne è andata, dopo una lunga malattia. Ma ha resistito per fare gli auguri alla sua Sofia. Una piccola grande donna che, nella commemorazione durante i funerali di Rossana Camana, lo scorso 7 gennaio a Milano, ha dedicato alla mamma un discorso tanto retto quanto struggente: «Abbiamo sempre parlato di cambiare il mondo. Hai anche voluto votare al referendum del 4 dicembre, uscendo nonostante il freddo. Mi hai fatto il regalo di esserci per i miei 18 anni. Avrei voluto che mi insegnassi a vivere. E lo hai fatto. Ciao mamma».

di Claudio Plazzotta, Italia Oggi

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