DUSTIN HOFFMAN: «IL CINEMA HA TOCCATO IL FONDO, MEGLIO LA TELEVISIONE»

hoffman(Giacomo Perra, cure Il Messaggero) «Il cinema? Ormai ha toccato il fondo». Che la Settima Arte non se la stesse passando molto bene di questi tempi era un dato certo, malady ma se a recitarne il de profundis, con tono desolatamente rassegnato, è addirittura sua Maestà Dustin Hoffman allora c’è davvero di cui preoccuparsi. Intervistato dal quotidiano britannico “The Independent”, il settantasettenne attore americano si è espresso come al solito in maniera franca e diretta, non risparmiando giudizi al veleno al mondo che l’ha reso una star: «Il grande schermo sta vivendo il suo momento peggiore in assoluto, o almeno dei 50 anni di cui ne faccio parte. A Hollywood non è importante essere bravi, ma a fare soldi».

Parole al miele invece per la tv, che secondo l’interprete di “Kramer contro Kramer” e “Un uomo da marciapiede” sarebbe «al top. Ha raggiunto una qualità narrativa e registica di altissimo livello».

Incalzato poi sulla sua carriera, Hoffman, una delle leggende del cinema statunitense e mondiale degli Anni Sessanta e Settanta, epoca in cui ha costruito il suo mito con prove recitative memorabili, ha ricostruito la sua parabola di attore, non differente, a suo dire, da quella di tanti altri colleghi della sua età: «La verità è che prima o poi il cerchio si chiude. La mia parte da protagonista è stata con “Il Laureato”, quando da un momento all’altro mi trovai a essere una star. Per la maggior parte degli attori succede che cominci che con quelli che con eufemismo definiamo ruoli di supporto, anche se sono molto di meno che ruoli secondari. Se sei fortunato cominci a essere sempre più importante, fino a diventare protagonista. Poi raggiungi una certa età – e sfortunatamente le donne la raggiungono prima – in cui non sei più il protagonista, ma torni a essere un personaggio secondario, tipo il mentore del protagonista. E così il cerchio si chiude».

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