IL BRUTTO POMERIGGIO DI MICHELE CUCUZZA

cucuzza(Tiziano Rapanà) Sono pervaso da una perfida nostalgia nei confronti del vecchio Cucuzza e del cucuzzaro infarcito di gossip, vecchie glorie musicali presentate da Gianfranco Agus e vacuità varie. Purtroppo La vita in diretta di quegli anni è ormai uno sbiadito ricordo, che qualche volta tenta di rinverdire malamente Barbara D’Urso nelle sue incursioni nel trash mellifluo e godereccio. Un ricordo che si scontra con la triste attualità del programma Buon pomeriggio, on air su Telenorba (cui titolo sembra riprendere il non fortunatissimo programma di Maurizio Costanzo, trasmesso su Canale 5, una decina di anni addietro), che vede il ritorno in tv di Michele Cucuzza, un tempo dominus del pomeriggio televisivo salottiero. Un rientro che non ho salutato con soddisfazione, perché la noia e lo sconforto hanno abitato tutta la mia esperienza di visione. Purtroppo il conduttore non ha più lo smalto né l’ironia di un tempo. Colpa sua, dunque… e degli autori che hanno costruito un contenitore inconsistente e privo d’interesse, governato da situazioni e discussioni poco coinvolgenti. Per di più, il programma ha l’aggravante di una pessima scenografia che rimanda all’arredamento idealtipico della televendita di un mobilificio. In soldoni: è un disastro irrimediabile, che non merita il povero Cucuzza e nemmeno il regista Vito Capuano (in passato realizzatore – insieme al compianto ideatore ed interprete Mino Barbarese – di una pregevole fiction barese L’Ariamara 2, che ha anticipato nei contenuti e nello stile il telefilm Gomorra) e neppure la valente Mary De Gennaro (co-conduttrice con Cocuzza, nonché presentatrice del magazine must di Telenorba, Comò).

P.S. Scrivetemi, qualora lo desideriate, a tizianodecoder2@gmail.com

Torna in alto