STASERA CASAMIKA: LA SCOMMESSA (VINTA) DI MIKA

L’ultima puntata conclude uno degli spettacoli più interessanti della nuova stagione televisiva. Uno showman come lui mancava al pubblico italiano

mikaVivere con te è stato un po’ come stare sulla luna», dice Sarah Felberbaum a Mika prima di congedarsi dal suo pubblico, e noi non potremmo essere più d’accordo. Per quattro settimane Stasera CasaMika ci ha condotto in un mondo a parte, dove non esistono volgarità, ingiustizie e colpi bassi. Solo ospiti internazionali, un guardaroba da far invidia a Carrie Bradshaw e una musica bella, che arriva dritta al cuore di chiunque l’ascolti.
E così anche per Mika è arrivato il momento dei saluti. «Non dispiacetevi di tornare alla vita normale: ricordate che non esiste una vita normale», rammenta Mika poco prima che le luci si spengano e del programma non resti solo che un bel ricordo. «Grazie di cuore, Italia», urla fra una strofa e l’altra di Grace Kelly mentre i coriandoli scendono copiosi e il pubblico lo saluta applaudendo a più non posso.
E, in effetti, anche in quest’ultima puntata Mika non si è certo risparmiato. Come quando si è immerso in una vasca da bagno insieme ad Antonella Clerici, ha praticato l’ashtanga yoga con Ornella Muti e ha duettato con la sua vicina di casa londinese Kylie Minogue. «Kylie fa un buonissimo caffè e un ragù migliore di quello di mia madre», ci sussurra il cantante prima che lei si cimenti in Can’t Get You Out Of My Head, suo cavallo di battaglia.
Ma uno dei momenti più emozionanti della serata è stato l’incontro dello showman con il coro della Casa Circondariale Dozza di Bologna: un’occasione irripetibile per incontrare un talento puro e far sì che la musica seppellisca tutte le colpe di una vita passata, cancellandole, per qualche minuto, con un colpo di spugna. «È la prima volta che entro in un carcere», confida Mika alle guardie che lo scortano nella sala grande, trascinandoci per mano in un universo che avevamo solo immaginato.
La scommessa di Mika di portare l’Italia sotto il tetto della sua casa può dirsi vinta soprattutto per quest’incredibile dono: quello di far sognare agli altri i suoi stessi sogni. Sia che cambi la ruota di un taxi nel centro di Catania, sia che canti Pure Imagination fra colline verdissime e margherite in fiore.

Mario Manca

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