Reality vip, quando la televisione osa poco e ripropone molto

Dal prossimo autunno sia Rai che Mediaset puntano (di nuovo) su un tipo di televisione già visto: ma ce n’era veramente bisogno?

In queste giornate di caldo torrido, di partenze per le vacanze e di voglia di estate, le notizie riguardanti i prossimi palinsesti televisivi non rinfrescano certo l’atmosfera, anzi. Mai come quest’anno le sorprese, i veri colpi di scena e le polemiche si sono fatte così numerose e spinose. Rovente la polemica fra Orfeo e Giletti, non abbastanza gelata la doccia fredda dell’abbandono della direzione di Rai3 da parte di Daria Bignardi. Insomma in un momento di così disperato bisogno di soccorso, non possiamo contare nemmeno sulle fresche novità che potrebbero almeno indurci a guardare ai prossimi mesi con un po’ meno di tristezza da “l’estate sta finendo, un anno se ne va”. Anche nel prossimo autunno (e non solo!) infatti l’aria che tira non è di particolare novità: la stessa solfa, in particolare quella propinata dai reality con protagonisti i vip.

Una moda

L’idea, qualche anno fa, era stata quella di cavalcare il successo riscosso all’estero e importarlo in Italia, che in quanto a meteore non si fa mancare nulla. I cast iniziali delle prime edizioni de L’isola dei famosi, mixavano bene le star del piccolo schermo con le soubrette e le brevi apparizioni di gente che ancora non si capisce come sia arrivata in televisione. Poi è stata la volta di Ballando con le stelle che ha fin da subito puntato a nomi di tutto rispetto. Divertente vederli morire di fame e prendersi a ceffoni (chi mai scorderà la lite fra Aida Yespica e Antonella Elia?), soffrire di mal di denti e altri dolori, sadico anche delle volte vederli ballare come veri ciocchi di legno. La longevità di questi programmi parla ma davvero in senso positivo?

Prossimamente sui nostri schermi

I prossimi eventi televisivi programmati per settembre, vedono la partenza di Pechino Express su Rai2 e il Grande fratello Vip su Canale5. I cast del reality game condotto da Costantino della Gherardesca è piuttosto eterogeneo, ben mescola infatti personaggi provenienti da mondi diversi, da quello della moda con Macelo Burlon a quello delle star del web con Guglielmo Scilla ma è anche vero che ritroviamo una certa Antonella Elia, a dimostrazione del fatto che gira che ti rigira, il cesto da cui pescare riporta sempre le solite scelte. Il GF Vip invece merita un discorso a parte: anche qui la scelta di alcuni nomi rientra nel già visto (vogliamo parlare di Cristiano Malgioglio per esempio?) ma le indiscrezioni su altre papabili scelte hanno fatto molto discutere, vedasi il figlio da poco maggiorenne, di Simona Ventura e Stefano Bettarini.

Di necessità, virtù?

Ne sentiamo ancora veramente il bisogno? Insomma, dal Grande Fratello Vip a Masterchef Vip, vogliamo davvero accendere il televisore ogni volta e dover vedere ancora le stesse facce, solo in versioni differenti? Il buon Cristiano Malgioglio che ricorre alla partecipazione al reality show per questioni economiche la dice lunga su quanto ci sia in ballo: dopo aver infatti insultato su Twitter Mariah Carey dandole della balena, ora il tribunale lo aspetta. I tritacarne mediatici vivono di queste trasmissioni per buona parte dell’anno, il business che c’è dietro agli ingaggi, agli scoop, ai colpi di scena di quello che avviene in questi programmi, dà da mangiare a molti e spesso a costi base davvero irrisori rispetto ai ricavi. Tutto molto facile insomma: poco autorato ma buono e ormai sagace nel creare situazioni perfette per fare spettacolo, grosso gioco del mondo dei social che viene ospitato in puntata per creare maggior appeal, esperienze pregresse che fanno da base per costruire scene tipo.

Tra vip che ormai ricordano solo alcune generazioni e vip che appartengono a tempi più recenti, non si sa bene cosa aspettarsi: il problema del telespettatore poco conta, in fondo qualcosa succederà e riporterà in auge il programma a suon di tweet e prime pagine o copertine. Tutto questo gran da fare per trovare il vip più quotato, più seguito, più succulento, sembra poi un’enorme questione di marketing e di pubblicità per nulla velata. Davvero abbiamo bisogno di vedere per l’ennesima volta un personaggio che sappiamo essere fumantino, che sappiamo essere in tv, proprio in quella situazione, per quello? Vogliamo ancora far parte del circo in cui veniamo trascinati da questa televisione che zoppica e poco si rinnova? Un dubbio ci assale: non è che la televisione sta facendo di tutto per contrastare il fascino e la vasta offerta di contenuti di Netflix  e Amazon? Se così fosse, il prossimo futuro televisivo avrebbe tutto un altro destino, con buona pace dei soliti noti.

Giulia Papapicco, H24 News and Coffee

 

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